La Commissione regionale Agricoltura ha discusso oggi un’interrogazione del Consigliere regionale del M5S Lombardia Roberto Cenci sul tema della prevenzione dei danni da ungulati sul territorio lombardo e sullo stallo della Lombardia nell’adozione del Piano Faunistico Venatorio Regionale. Cenci si è detto “particolarmente preoccupato per la debole politica di salvaguardia del territorio e il progressivo abbandono delle montagne. La gestione del territorio è così scorretta che gli ungulati prolificano e migrano verso aree coltivate generando danni all’agricoltura e incidenti stradali. È necessario intervenire con una corretta gestione del territorio ripristinando gli habitat e controllando la proliferazione con personale specializzato”.
L’Assessore Rolfi ha risposto che la Giunta ha già fatto la sua parte sul Piano Faunistico e l’approvazione spetta al Consiglio e che la Regione non ha competenze in merito alla vigilanza venatoria, che ricade tra i compiti delle Provincie. La Direzione Agricoltura sta comunque predisponendo, in collaborazione con ERSAF, un documento per una gestione più efficace degli ungulati che prevede nuove campagne di censimento e nuove modalità di gestione.
Cenci conclude: “Non sono completamente soddisfatto della risposta ricevuta. In particolare, più che una serie di nuove azioni poco incisive, serve un vero e proprio cambio di rotta per la gestione del problema, a partire da una corretta gestione del territorio. L’introduzione di un Piano Faunistico Venatorio Regionale poi, non può essere ulteriormente rimandata”.
Alberti (M5S Lombardia). Nuovo Piano faunistico venatorio non deve ampliare confini caccia
Rispondendo a un’interrogazione del M5S Lombardia sull’accantonamento del Piano Faunistico Venatorio l’Assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi ha rimbalzato la responsabilità al Consiglio in particolare all’ottava Commissione imputando ad essa la mancata approvazione del piano. Alle sollecitazioni del M5S il Presidente della Commissione ha dovuto ammettere che il piano risulta scaduto in quanto non approvato in tempo nel corso della scorsa legislatura.
Dino Alberti, consigliere regionale del M5S Lombardia, dichiara: “È confermato quanto temevamo: per aver mano libera sull'attività venatoria, ovvero poter legiferare in deroga, la regione ha preferito evitare di approvare un piano che avrebbe stabilito confini normativi precisi entro i quali agire. Senza il piano la Maggioranza può liberamente decidere di allungare i tempi per la caccia alla volpe, aggiungere date al calendario venatorio o consentire ai minorenni il conseguimento del patentino. Questi sono ovviamente solo favori ai cacciatori che ampliano inutilmente i limiti della caccia.
Questa legislatura dovrà provvedere a formulare un nuovo piano. Il nostro timore è che visti i precedenti tentativi di introdurre meno regole all'attività venatoria questo piano possa addirittura peggiorare le norme regionali. Per parte nostra useremo tutti i mezzi a nostra disposizione per riportare la caccia nell’alveo delle norme. Ogni deroga è infatti una perdita per il nostro ambiente”.