“Oggi abbiamo assistito alla dichiarazione del fallimento dell’amministrazione di centrodestra sul trasporto ferroviario. I pendolari lombardi devono rassegnarsi ad almeno due anni di passione e disagi. Durante il dibattito abbiamo assistito a un imbarazzante scaricabarile, quasi che tutte le colpe riguardo il trasporto ferroviario lombardo siano del PD, a fronte di vent’anni di amministrazione forza-leghista.”
Lo dichiara il consigliere regionale del PD Angelo Orsenigo a commento della discussione, questa mattina in Consiglio regionale, sulla situazione del trasporto ferroviario in Lombardia. La maggioranza di centrodestra, al termine della discussione, ha votato una risoluzione (46 voti favorevoli 27 contrari e 2 astenuti) con cui, tra l'altro, propone la proroga del contratto di servizio con Trenord dal 2020 al 2026. Contrario il Pd, la cui controrisoluzione, contenuta in un emendamento interamente sostitutivo bocciato dal centrodestra, proponeva invece la messa a gara, nel 2020, di almeno una parte del servizio ferroviario regionale. Tiene duro, inoltre, la maggioranza, sul piano emergenziale di Trenord che prevede la sostituzione del 5% delle corse con bus, cosa che il Pd, insieme ai sindaci, ha contestato questa mattina con un presidio sotto Palazzo Pirelli, prima dell'inizio della seduta.
“In provincia di Como vi sono certamente elementi di stabilità, ma nel disservizio, direi. È il caso della Asso-Mariano-SevesoMilano o della Chiasso-Milano dove il tasso dell’indice di puntualità è precipitato raggiungendo il 15% – dichiara Orsenigo nel suo intervento - Considerato che su questa linea si muovono anche i convogli Tilo, la Lombardia è riuscita a sfatare persino la puntualità dei treni svizzeri. Ciò che invece rimane sempre uguale, sulla Chiasso-Milano, è la condizione di precarietà, al limite del degrado se non oltre, dei convogli della S11, vecchi, scarsamente manutenuti. E questo sarebbe il biglietto da visita per molti turisti, anche stranieri, che giungono a Como provenendo da Milano?”
“Anche la Lecco-Molteno-Como da settembre sta nuovamente mostrando una crescente inaffidabilità del servizio che vanifica quanto fatto con la messa in servizio dei nuovi convogli Besanino - aggiunge il consigliere - proprio sulle linee transfrontaliere stiamo assistendo a iniziative contraddittorie, come per esempio lo spostamento del capolinea da Albate Camerlata a Como San Giovanni, oltre al controsenso di spostare in centro città il punto di partenza della linea e quindi di attirare nuovamente nel centro urbano i pendolari”.
“Sarà un caso – conclude Orsenigo - ma il tracollo della situazione del servizio ferroviario ha assunto dimensioni nuove, mai così evidenti, subito dopo le elezioni regionali di marzo: non è che ‘passata la festa, gabbato lo santo’?”