È stata approvata oggi all'unanimità dal Consiglio regionale la prima legge della Regione Lombardia sulle badanti. Da oggi l'assistenza familiare diventa un elemento della rete dei servizi alla persona, con la collaborazione tra i Comuni, il Terzo Settore e la Regione. La legge nasce da una proposta depositata dal Partito Democratico un anno fa.
Ecco che cosa cambia: la Regione promuoverà corsi di formazione per le badanti di 150/200 ore che rilasceranno l'Attestato di Competenza di Assistente Familiare, dando dignità e professionalità al loro lavoro, aprendo a nuove occasioni di impiego anche per giovani italiani. Vengono istituiti gli Sportelli territoriali per l'Assistenza Familiare e creati i Registri territoriali degli Assistenti Familiari e saranno introdotti sostegni economici in favore delle famiglie.
Gli Sportelli avranno compiti di gestione dei Registri, di ascolto e valutazione dei bisogni delle famiglie in cerca di badanti aiutandole nella scelta più appropriata, e forniranno informazione su qualunque aspetto riguardi le procedure di assunzione.
Oggi le badanti in Lombardia sono circa 200mila, di cui molte in nero. Oltre la metà lavorano tra Milano e provincia e circa il 4% in provincia di Como.
“Con questa legge abbiamo messo un freno al Far West delle badanti – spiega il consigliere regionale del Pd che è tra i sottoscrittori del progetto di legge – ma soprattutto abbiamo dato un aiuto concreto alle famiglie, che potranno sentirsi meno sole di fronte al bisogno di un’assistenza continuativa per i propri anziani o per congiunti disabili. I contributi alle famiglie più fragili, che la Regione dovrà definire in fase attuativa, saranno per il 2015 nell’ordine di 150 euro al mese. Ora tocca alla Giunta regionale implementare la legge, in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore. Questo è un buon risultato che nasce da un’iniziativa del Pd”.