“ La libertà di stampa non è una minaccia per le persone. […] il presidente Kennedy una volta ha detto e qui lo citiamo : “Senza il dibattito, senza senso critico, nessuna amministrazione, nessuna Nazione può avere successo e nessuna Repubblica può sopravvivere”. Il primo emendamento garantisce straordinaria protezione alla libertà di stampa
ma con questa viene, come molti sanno, un pesante obbligo: cercare della Verità meglio che si può, non con il fine di scandalizzare o intrattenere, ma per illuminare ed educare.” Sono le parole pronunciate in questo video da Joe Biden, presidente della stessa nazione che minaccia di condannare Julian Assange, fondatore di Wikileaks e premiato giornalista indipendente, con una condanna di 175 anni di carcere per aver riportato ormai 10 anni fa dei documenti che provavano i crimini di guerra e contro l'umanità (l'uccisione arbitraria ed crudele di civili) da parte di soldati Americani in Afganistan. Julian vive già da più 10 anni una persecuzione feroce. E' stato persino appurato che in questi 10 anni i servizi segreti americani avevano congiurato per rapirlo e farlo fuori silenziosamente, di farlo sparire nel nulla. Da tre anni inoltre è chiuso nel carcere UK di massima sicurezza di Belmarsh dove viene detenuto "preventivamente" in attesa che si decida o meno se estradarlo in America, essenzialmente per essere condannato a morte. Ad avere l'ultima parola su questa assurda decisione sarà, entro dieci giorni da oggi, la ministra inglese Priti Patel, Segretaria di Stato inglese. Più di 700.000 persone da tutto il mondo hanno scritto personalmente alla ministra per pretendere che questo crimine non venga compiuto. Tra queste ci sono anche io. Oggi è il 3 Maggio, la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa e mai come adesso si stanno scontrando due possibili mondi futuri: uno in cui si parla bene da sopra i pulpiti ma intanto si uccidono i dissidenti nell'ombra spacciandosi anche per i "buoni" e uno in cui invece si ridà voce ai fatti, si ammettono i propri sbagli e si costruisce di nuovo una rete di condivisione e informazione, utile a tutti. AGIAMO ADESSO Firmiamo petizioni in favore di Assange, scriviamo a Priti Patel (qui l'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) e in ogni caso parliamone, parliamone, parliamone perchè la cosa più importante è non permettere che il dramma sociale e umano di quest'uomo cada nel silenzio. Mandiamo Julian a casa dalla sua famiglia!