Fridays For Future Como - Sono trascorsi solo 15 anni dall'esplosione dell'autobomba che uccise Rafiq Hariri. La sua morte segnò la fine dell'occupazione siriana del Libano e cambiò la storia di quel Paese. E ora una nuova terribile esplosione di potenza inaudita - quella accaduta il 3 agosto scorso nel porto di Beirut - che ha già ucciso oltre 130 persone e che ne sterminerà un numero ancora indefinito, a causa dei danni a lungo termine provocati dal nitrato di ammonio. Una sostanza apparentemente innocua, tanto da essere utilizzata dagli sportivi come componente attivo del ghiaccio spontaneo o dagli agricoltori come concime, ma che se viene in contatto con altri composti chimici si trasforma in un terribile esplosivo, utilizzato anche per scopi bellici. Al momento non conosciamo ancora le motivazioni di questa immane tragedia, anche ambientale a causa delle ripercussioni che certamente si manifesteranno nei confronti dell'ecosistema locale.