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Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” replica ai sindaci di Merone e Monguzzo sui progetti per l’apertura di una nuova cava a Civate e per la combustione del CDR a Merone
Cementeria Holcim: no alla cava sul Cornizzolo e all’incenerimento dei rifiuti!
 “I sindaci di Merone e Monguzzo devono difendere l’ambiente e la salute"

MERONE (CO) – “I sindaci di Merone e di Monguzzo hanno come primo obbligo quello di difendere l’ambiente e la salute dei cittadini, non gli interessi della multinazionale Holcim!”.  Così il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” replica ai primi cittadini di Merone e Monguzzo che si dicono non contrari all’apertura di una nuova cava sul Cornizzolo.
Gli ambientalisti ribadiscono il loro no sia alla nuova cava a Civate che all’incenerimento del CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti, ovvero spazzatura ad alto potere calorifico) nel cementificio di Merone.

Dichiarano i responsabili del Circolo Ambiente: “Occorre respingere con forza i due scellerati progetti della Holcim: la nuova cava rischierebbe di rovinare irrimediabilmente l’equilibrio ambientale della montagna, mentre l’incenerimento del CDR potrebbe causare un peggioramento della qualità dell’aria e quindi minacciare i polmoni dei cittadini. Il Coordinamento Cornizzolo (di cui fa parte anche la nostra associazione) e molti comuni della zona di Civate hanno detto no alla cava. Peccato che, al contrario, i comuni di Merone e di Monguzzo si dicano non contrari alla cava e favoriscano l’incenerimento del CDR”.

Gli ambientalisti ribadiscono il loro no alla richiesta di una nuova cava, riprendendo quanto nel 2010 la stessa Holcim scriveva sul proprio sito web: “La crisi del mercato dell'edilizia è grande e profonda. … il settore delle costruzioni rimane in una fase di stagnazione...”, ed ancora “…la crisi del settore delle costruzioni che anzi sembra oggi intensificarsi.”. Alla luce di questi fatti, non si capisce la necessità di avere a disposizione nuove cave per fare cemento!

Sul CDR, chiarisce il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”: “E’ paradossale che i sindaci di Merone e di Monguzzo citino la possibilità che la cementeria si trasformi in un inceneritore, quando i loro comuni nei mesi scorsi mesi hanno autorizzato la costruzione di un nuovo silos per lo stoccaggio del CDR. E questo all’insaputa della popolazione! Noi diciamo che si deve impedire di bruciare rifiuti nel cementificio, mentre la Regione Lombardia e la Provincia di Como hanno autorizzato la Holcim a incenerire fino a 100 mila tonnellate all’anno di diversa origine, che creano inquinamento dell’aria”.

Concludono i responsabili del Circolo Ambiente: “Si deve impedire che la Holcim contribuisca a peggiorare la qualità della vita e dell’ambiente nel territorio. Le istituzioni non devono autorizzare l’apertura di nuove cave e devono dire basta all’incenerimento dei rifiuti nei forni del cementificio!”.

CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
 
Merone,  22 dicembre 2011

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CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”

via Dante Alighieri 3  22046 Merone (CO)    tel/fax 031 617306

sito web:  www.circoloambiente.org         e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

COMUNICATO  STAMPA

 

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” chiede di non concedere il triplicamento della quantità di CDR bruciato dalla Holcim

No ai rifiuti bruciati nella Cementeria di Merone!

“Le istituzioni devono vietare l’incenerimento del CDR nei forni della Holcim"

 

 

MERONE (CO) – “Le istituzioni devono vietare l’incenerimento del CDR nei forni della Cementeria Holcim di Merone!”.  È quanto chiede il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” a seguito della richiesta presentata dalla multinazionale svizzera per triplicare il quantitativo di CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti), passando da 10 mila a 30 mila tonnellate all’anno.

Dichiarano i responsabili del Circolo Ambiente: “Il CDR è ottenuto dal trattamento e dall’essiccazione della spazzatura, contenente plastica e altre sostanze che, bruciando, possono causare un pesante inquinamento dell’aria. In un contesto territoriale come quello di Merone, in cui il cementificio si trova a ridosso delle abitazioni, la legge non consente l’aumento del carico inquinante, cosa che invece avverrebbe triplicando l’incenerimento del CDR”.

Gli ambientalisti rammentano che, in base ad uno studio sulle ricadute, i fumi derivanti dai camini dello stabilimento di Merone colpiscono decine di comuni, tra le province di Como e di Lecco.

 

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ricorda che alcuni anni fa fu proprio l’azienda di Merone a sospendere la sperimentazione della combustione del CDR, dopo che si erano verificati alcuni problemi nella gestione dei forni. Ora invece si cambiano le carte in tavola e la Holcim gioca coi numeri affermando di voler diminuire la quantità totale di rifiuti da incenerire (passando da 104 mila a 81 mila tonnellate all’anno), ma in verità si diminuiscono i rifiuti meno inquinanti (farine animali) mentre si aumentano altri più inquinanti (tra cui appunto il CDR).

 

Gli ambientalisti contestano le affermazioni di “disponibilità” già espresse dai sindaci di Merone e di Monguzzo: “È grave che amministratori pubblici, preposti alla tutela della salute pubblica, si dicano disponibili all’aumento dei rifiuti, solo perché sono stati invitati ad una gita a Ternate, dove hanno visto ciò che la Holcim voleva mostrare loro…”.

 

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” insiste sul fatto che le istituzioni debbano adoperarsi per impedire alla cementeria di inquinare bruciando decine di migliaia di tonnellate di rifiuti.

Concludono gli ambientalisti: “Le istituzioni devono impedire l’incenerimento dei rifiuti. La Holcim non può continuare a bruciare i rifiuti in un territorio già pesantemente inquinato!".

 


CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
Merone,  23 maggio 2010

 

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