Elena Mazzoni -Mentre nel mondo l’acqua viene quotata in borsa, in Italia si gioca la vera partita sul futuro del servizio idrico e dei servizi pubblici locali con il DDL Concorrenza nel quale, all’art. 6 è presente la riforma che punta a chiudere il cerchio sul definitivo affidamento al mercato dei servizi essenziali rendendo residuale la loro gestione pubblica, per cui gli Enti Locali che opteranno per tale scelta dovranno giustificare il mancato ricorso al mercato.
Nel DDL si prevedono incentivi per favorire le aggregazioni indicando così chiaramente che il modello prescelto è quello delle grandi società multiservizi quotate in Borsa che diventeranno i soggetti monopolisti a tempo indefinito, in perfetta contiguità con quanto previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Questa norma rischia di restringere fortemente il ruolo degli Enti Locali espropriandoli della loro funzione di garanti di servizi essenziali e dei diritti ad essi collegati, da meri esecutori della spoliazione della ricchezza sociale.
La combinazione PNRR, DDL Concorrenza e Decreto Semplificazioni sarà la fine totale della volontà popolare espressa nel referendum del 2011, cancellando la volontà popolare e svilendo gli strumenti di democrazia diretta garantiti dalla Costituzione.
Per questo con la nostra petizione chiediamo lo stralcio dell’articolo 6 dal DDL Concorrenza e la ripubblicizzazione del servizio idrico attraverso l’approvazione della proposta di legge “Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque” (A. C. n. 52) in discussione presso la Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati