Quando parliamo di intelligence il primo pensiero corre a James Bond, lo 007 più famoso al mondo. Ma siamo proprio sicuri che operare per i “servizi segreti” sia proprio come Hollywood ci mostra? Non proprio. Il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica (con la funzione di proteggere gli interessi politici, militari, economici, scientifici ed industriali del Paese) è un settore ampio, diviso per dipartimenti che richiede la presenza di un personale con differenti ambiti di specializzazione. Si tratta, infatti, di un comparto in cui operano figure professionali dotate di una spiccata consapevolezza e conoscenza degli aspetti tecnici, giuridici, sociali, antropologici ed economici che afferiscono alla sfera della sicurezza politica ed economica, nazionale ed
estera. Per questa ragione l’offerta formativa di scienze strategiche rappresenta un percorso di studi adeguato per gli studenti che desiderano accedere al mondo dell’intelligence, che intendono garantirsi un’approfondita preparazione, che si pongono l’obiettivo di acquisire gli strumenti giusti per sviluppare il pensiero strategico inerente alla minaccia, all’uso e al controllo della forza militare per raggiungere obiettivi politici. Tuttavia, è possibile intraprendere questa carriera anche dopo aver conseguito una laurea in discipline giuridiche, economiche e internazionali, si tratta pur sempre di corsi di laurea che forniscono ai futuri professionisti un background formativo adeguato alla professione.
Ciononostante, possedere una completa formazione accademica non è sufficiente, sono richiesti oltre ai titoli anche la presenza di requisiti imprescindibili, come: il possesso di una fedina penale pulita, non aver ricoperto alcun ruolo in politica, in magistratura, come ministro di culto o essere stato un giornalista. Fondamentale, invece, è la conoscenza di più lingue straniere. Ricordiamo, difatti, che operare nell’intelligence richiede spesso la necessità di trattare dati e informazioni che spesso provengono da oltre confine. Se il vostro obiettivo è conseguire una formazione accademica di alto livello, possedere un background linguistico e avere il pieno controllo del vostro tempo, potrebbe essere valutata anche la possibilità di frequentare una delle 11 università online, come ad esempio Unicusano, riconosciute dal MIUR.
Il regime derogatorio
Quanto alla disciplina sul rapporto di lavoro afferente al sistema di intelligence italiano, una fonte regolamentare che disciplina il reclutamento e l’ordinamento personale del sistema di intelligence italiano ha derogato, in via del tutto eccezionale, a una fonte di legge primaria. Per questa ragione, pur prevedendo ai sensi dell’articolo 97 della Costituzione un sistema concorsuale, vi sono due casi in cui si può essere assunti presso l’intelligence italiana senza concorso. In entrambi i casi si tratta, perlopiù, di personale dipendente a tempo determinato in quanto operano solo in relazione a dei ruoli e funzioni per un lasso di tempo specifico. Nel primo caso, trattandosi di operazioni molto particolari, il personale dipendente viene assunto, sulla base di un rapporto fiduciario per collaborare direttamente con l’alta dirigenza: il direttore generale del DIS e con i direttori dei servizi di informazione per la sicurezza. Nel secondo caso, si tratta di mansioni che richiedono la presenza di esperti dotati di specializzazioni particolari, pertanto, la loro presenza nelle operazioni è temporanea e finalizzata a singole operazioni. In conclusione, entrare a far parte dell’intelligence è un ruolo di tale prestigio che per ovvie ragioni non può essere accessibile a tutti.
R.R.