Antigone - "Il 29 luglio presentiamo il nostro rapporto di metà anno"
Giovedì prossimo presenteremo il nostro rapporto di metà anno. Sarà l'occasione per fare il punto su quanto avvenuto nelle carceri italiane nei primi sei mesi del 2021 e per parlare di riforme. Alla possibilità di riformare il sistema penitenziario hanno d'altronde aperto la Ministra Cartabia e il Presidente Draghi nel corso della visita al carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove un anno fa ebbe luogo una mattanza per cui oggi sono indagate decine di agenti penitenziari e altre unità del personale. Antigone ha elaborato una proposta per un nuovo regolamento penitenziario e l'ha inviata pochi giorni fa a Governo e Parlamento.
Riguardo ancora alle violenze, negli ultimi giorni sono andati avanti due procedimenti penali che seguiamo. A Monza sono stati rinviati a giudizio alcuni poliziotti per le presunte violenze su un detenuto. A Torino è stato chiesto il rinvio a giudizio di vari imputati per tortura e altri capi d'imputazione.
Di questo e altro parliamo in questa newsletter.
Buona lettura, Patrizio Gonnella, presidente di Antigone
La presentazione del nostro rapporto di metà anno in diretta sui nostri canali social
Il prossimo 29 luglio, dalle ore 11.00, in diretta sulla pagina facebook e sul canale youtube dell'associazione, presenteremo il consueto rapporto di metà anno sulle condizioni di detenzione. Il documento servirà a tracciare un bilancio di quanto avvenuto nel sistema penitenziario italiano nella prima parte del 2021 e si baserà sui risultati delle nostre visite di monitoraggio in carcere. Saranno presentati numeri, dati e altre informazioni sulle condizioni degli istituti di pena. Un focus speciale riguarderà i procedimenti aperti per le ipotesi di violenze nei quali Antigone è parte attiva.
Sarà inoltre presentato un documento con le nostre proposte di riforma del regolamento penitenziario. Nei giorni scorsi l'associazione lo ha inviato al Presidente del Consiglio Draghi, alla Ministra della Giustizia Cartabia e ai Parlamentari delle Commissioni giustizia di Camera e Senato.
Per seguire la presentazione non è necessario seguire la pagina o essere iscritti al canale, ma vi consigliamo di farlo per ricevere una notifica nel momento in cui la diretta partirà.
Un nuovo regolamento penitenziario. Il documento con le nostre proposte
E' arrivato il momento di approvare nuove regole che modernizzino la vita detentiva.
Abbiamo elaborato e proposto un nuovo regolamento penitenziario che prevede più possibilità di contatti telefonici e visivi, un maggiore uso delle tecnologie, un sistema disciplinare orientato al rispetto della dignità della persona, una riduzione dell'uso dell'isolamento, forme di prevenzione degli abusi, sorveglianza dinamica e molto altro. Un regolamento efficace e in linea con l'attualità dei tempi per garantire tanti diritti alle persone detenute: dal diritto alla salute al diritto ai contatti con i propri affetti, ai diritti delle minoranze (stranieri, donne), ai diritti lavorativi, educativi, religiosi.
Dietro le barre. La seconda stagione della serie di Vice sul carcere (a cui abbiamo collaborato)
Una serie di video per parlare di carcere. Sono quelli realizzati da Vice insieme a Chicoria. Alla seconda stagione di Dietro le barre abbiamo collaborato anche noi. Si è parlato di sovraffollamento, maltrattamenti e reato di tortura, sesso e amore, minorenni, 41-bis e alternative alla detenzione.
Tutti i video sono ora sul canale youtube di Vice.
Proseguono i procedimenti per violenze nelle carceri di Monza e Torino
Nei giorni in cui l'attenzione di gran parte di media e cittadini si è focalizzata sulla mattanza avvenuta nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, altri due procedimenti che vedono agenti penitenziari indagati sono andati avanti.
Uno di questi riguarda le violenze che sarebbero avvenute su un uomo detenuto nel carcere di Monza e per le quali 5 agenti penitenziari sono stati rinviati a giudizio, a vario titolo, per i reati di lesioni aggravate, falso, calunnia, violenza privata, abuso d'ufficio e omessa denuncia. Questo caso fu portato a conoscenza della nostra associazione dal fratello dell'uomo che ci denunciò quanto sarebbe avvenuto. Allora presentammo un esposto da cui presero il via le indagini.
Nel carcere di Torino invece sono più di 20 gli agenti e gli operatori per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio. Tra le accuse anche la tortura. Anche in questo caso presentammo un esposto.
Si tratta di episodi che sono il segno evidente della necessità di profonde riforme all'interno del sistema penitenziario italiano. Va rivisto drasticamente il modello di organizzazione pensando a una formazione diversa e multidisciplinare degli agenti penitenziari. Bisogna prevenire i fatti di tortura attraverso la previsione di video sorveglianza in tutti gli istituti, sottoscrizione di un codice deontologico, predisposizione di linee guida nazionali sull'uso della forza, assunzione di personale civile, fino ad una maggiore generalizzata apertura ai fini di una umanizzazione della pena. Chiediamo al Dap che dia un messaggio netto in questo senso a tutti gli operatori. Antigone ha presentato una proposta di riforma del regolamento penitenziario che va in questo senso.
Bisogna aver visto. Un commento alle parole di Draghi e Cartabia in visita al carcere di Santa Maria Capua Vetere
“Bisogna aver visto”, scriveva Pietro Calamandrei. Lo scriveva in un numero monotematico, interamente dedicato al carcere, della rivista “Il Ponte”. Insieme al suo contributo quel numero ospitò anche quelli di numerosi intellettuali che avevano vissuto i soprusi e le condizioni disumane delle carceri fasciste. La mattina della visita, in un nostro comunicato, richiamavamo proprio quel “bisogna aver visto”, che anche la Ministra della Giustizia Marta Cartabia ha poi citato nel suo intervento. Qualche giorno fa i vertici dello Stato hanno visto. Nella conferenza stampa seguita alla visita nel carcere di Santa Maria Capua Vetere sia il Presidente Draghi che la Ministra Cartabia hanno parlato di riforme: annunciando una riforma dell’ordinamento penitenziario, nuove assunzioni (sia della polizia penitenziaria che del personale civile), videosorveglianza capillare negli istituti per prevenire episodi di violenza, pena detentiva come extrema ratio e non più come prassi consolidata. Molte di questi interventi li abbiamo sollecitati nel corso degli anni e ribaditi negli ultimi giorni. Dopo la condanna del 2013 che l'Italia subì dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo per i trattamenti inumani e degradanti a cui erano sottoposti i detenuti, si avviò un processo di riforme che poi nel tempo si bloccò. Ora è il momento che quelle riforme si facciano e che quello di qualche giorno fa, quando le più alte istituzioni italiane hanno visto, rappresenti un punto di partenza.
Un corso di perfezionamento per lavorare nel campo dei diritti umani
Migrazioni, giustizia criminale, carcere, discriminazioni, questione di genere e diritti LGBTI, trasparenza e sorveglianza di massa: sono alcuni dei temi più scottanti che le società moderne stanno affrontando. Mai come oggi a chi lavora su questi temi è richiesto un ruolo innovativo in termini di competenze, capacità di sintesi e visione strategica.
Per questo insieme all'Università Roma Tre, la Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (di cui siamo tra i fondatori) ha co-promosso un corso di perfezionamento, il cui direttore è il nostro presidente Patrizio Gonnella, che guarda ai bisogni formativi di chi intende lavorare, o già è attivamente impegnato a vario titolo, all’interno di Ong, associazioni, organizzazioni impegnate a livello nazionale e internazionale, governative o non, sul terreno dei diritti umani e delle libertà civili.
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