Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea - In Lombardia si sta consumando il peggio delle nostre relazioni civili, si fa ignobile speculazione sulla sofferenza e sulle vite delle persone: mentre la regione è zona rossa, i pronto soccorso sono sotto pressione per l’afflusso di malati di Covid e di altre patologie e decine di migliaia di altre persone sono invitate a stare a casa a curarsi da remoto , a fare decine di telefonate a medici, numeri verdi , a superare anche la difficoltà di trovare le bombole di ossigeno , soli e abbandonati a se stessi, il San Raffaele esce con la sua proposta a disposizione dei ricchi .
Un servizio di assistenza e diagnostica domiciliare Covid19, un consulto telefonico o video per 90 euro e poi un pacchetto di 4 prestazioni domiciliari di 450 euro. 540 euro per essere curati bene, come dovrebbe essere curato, gratuitamente ogni abitante di questo paese, grazie alla sua Costituzione e alle leggi in vigore (Il 67% dei pensionati ha un assegno pensionistico inferiore ai 750 Euro). Ma in Lombardia è possibile fare tutto il contrario senza che nessuna autorità intervenga.
Questa iniziativa del San Raffaele è scandalosa e va fermata. Mancano medici e personale per le USCA, per le terapie intensive, per il tracciamento, per difendere al meglio tutti e tutti dalla epidemia e il San Raffele si permette di impiegare il suo personale per un kit per i ricchi?
Si precettino medici e infermieri del San Raffaele per rafforzare la assistenza pubblica domiciliare.
Milano, 16/11/2020
Fabrizio Baggi – segretario regionale Lombardia
Giovanna Capelli – responsabile regionale sanità Lombardia