Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea - Sotto la pressione dell’aggravarsi della situazione sanitaria e anche della ribellione sociale stanno Regione Lombardia sta facendo partire le procedure per la assunzione di medici, infermieri e personale in grado di far fronte alla seconda ondata epidemica, ampiamente sottovalutata per ampiezza e virulenza. C’è un grande ritardo perché queste assunzioni dovevano essere fatte a giugno, ma ora le varie ATS sono anche in difficoltà nel reperimento di personale perché
- I numeri dei medici , specializzati e no e degli infermieri attualmente a disposizioni sono inferiori alle necessità anche a prescindere dal Covid sia per la strozzatura dei numeri chiusi di accesso alla facoltà che a quelli rapportati alle varie specializzazioni , decisi da una programmazione ottusa e subalterna a una idea di sanità sempre più prigioniera dei tagli e della austerità e finalizzata al potenziamento dell’ alta specializzazione e non alla sanità pubblica universalistica radicata nel territorio .
- L’esperienza della prima fase di epidemia per i giovani precari è stata forse umanamente arricchente, ma devastante dal punto di vista dei diritti e della dignità personale: contratti ultraprecari prevalentemente fatti attraverso agenzie interinali e alla fine la beffa di rimanere esclusi dal premio di merito dato agli “eroi “.
- Non è stata pensata e organizzata una fase di adeguata formazione per chi oggi viene immesso in reparti ad alta specializzazione.
Conte e Fontana hanno navigato a vista e ora sono travolti dai loro stessi errori.
La Sanità lombarda va commissariata, la legge 23, va abrogata .
Costruiamo un movimento popolare di denuncia e di opposizione e di proposta per evitare il disastro. Partecipiamo alla manifestazione “Cordone Sanitario” del 7 novembre dalle ore 10:00 a Milano davanti al palazzo della Regione Lombardia.
Milano, 28/10/2020
Fabrizio Baggi – segretario regionale Lombardia
Giovanna Capelli – responsabile sanità Lombardia