E' un anno non proprio cominciato sotto una buona stella. La preoccupazione per quanto potrà accadere in tutta l'area mediorientale è molto alta e ci coinvolge tutti, perché rischia di innescare una spirale militare i cui contorni non sono al momento prevedibili. Già da qualche giorno, all'interno delle nostre reti di competenza, siamo in costante contatto reciproco per affrontare nel migliore dei modi le nuove notizie e organizzare una risposta, non solo locale e nazionale, ma che possa coinvolgere direttamente la società civile di quei Paesi, che subirà direttamente le conseguenze di una probabile escalation, quelle stesse popolazioni che nelle scorse settimane e mesi sono scese in piazza per reclamare diritti, democrazia e libertà.
Le stesse preoccupazioni che attanagliano anche le organizzazioni nostre amiche, di cui siamo partner in progetti comuni in Libano, Iraq, Siria, Palestina, Tunisia.
In queste ore stiamo lavorando ad un appello, con le associazioni e reti con le quali abbiamo sempre condiviso i percorsi del movimento pacifista, così come valutando insieme le forme di mobilitazione più adatte ed efficaci.
Come Arci continueremo a seguire con attenzione l'evolversi della situazione e contribuire, col protagonismo dei nostri Comitati e Circoli, alla risposta che la società civile organizzata saprà dare a questa fase difficile e rischiosa.
Francesca Chiavacci
Presidente nazionale
Franco Uda-Delega in Presidenza nazionale
Pace, disarmo, diritti umani, solidarietà e volontariato internazionale