Alla faccia dello Stato di diritto i decreti, ormai legge, dell'ex ministro Salvini sono stati applicati con valore retroattivo soprattutto negando ogni rinnovo della protezione umanitaria e cacciando dai centri di accoglienza coloro a cui tale protezione era scaduta. Con una circolare del 20 dicembre la nuova ministra Lamorgese, continuava a ritenere valida tale interpretazione priva di fondamento giuridico, come del resto risultano essere in gran parte i decreti approvati.
Oggi il Tar del Veneto, esaminando un ricorso, ha negato tale validità retroattiva, spalancando le porte a migliaia di revisioni dei provvedimenti incautamente presi. Il 2020 inizierà con un primo, marginale segnale di discontinuità, con l'abrogazione dei due provvedimenti legislativi o vincerà ancora l'esasperata ritrosia e timore che caratterizza l'elemento caratteristico di questo governo?
Siamo realisti pessimisti, speriamo di essere in errore.
Stefano Galieni, Responsabile nazionale Immigrazione PRC-S.E.