(Roma,10 settembre 2015) Dopo l’adesione all’appello unitario “ Noi diciamo NO al Festival neonazista aCantù” condiviso da tutti coloro che, siano organizzazioni di partito, forze sindacali, associazioni o singoli cittadini, si oppongono alla decisione del sindaco di Cantù Claudio Bizzozero di concedere per il terzo annoconsecutivo la struttura comunale di Campo Solare per lo svolgimento del raduno neofascista, i deputati comaschi del Partito Democratico Chiara Braga e Mauro Guerrahanno sottoscritto un’interrogazione a risposta scritta in Commissione sul tema, a prima firma dei democratici Cimbro e Fiano, al Ministro dell’Interno Alfano.
"Conl’interrogazione - commentano Braga e Guerra - chiediamo al Ministro dell’Interno se intenda intervenire adottando una posizione di netta contrarietà allo svolgersi nel territorio lombardo di due iniziativeconcomitanti di chiaro stampo neofascista a carattere nazionale e internazionale. La prima, organizzata da Forza Nuova, si terrà nella nostra provincia a Cantù; la seconda, in programma a Milano, riguarda la festa nazionale di Casa Pound Italia “Direzione Rivoluzione”".
"Lascelta di autorizzare simili raduni in presenza anche di figure legate al terrorismo nero - continuano i due esponenti dem - mortifica il sentimento liberale e democratico che è proprio del nostro Paese. C'è un'enormeresponsabilità nel confondere la libertà di espressione con l'indifferenza a messaggi di violenza e razzismo che rievocano periodi tragici della storia europea e che creano pericolose tensioni".
"Occorrequindi riaffermare con decisione i principi fondanti del nostro Paese impedendo al contempo ogni tipo di strumentalizzazione politica e distorsione liberale messa in atto dai gruppi di estrema destra".
Dellemanifestazioni neofasciste di Milano e Cantù – si legge nell’interrogazione - sono stati informati anche il Presidente della Repubblica, i Presidenti di Camera e Senato e il Capo del Governo. In una lettera scritta loro dal presidente dell'Anpi Nazionale, Carlo Smuraglia, viene ribadito come "il primo dovere di intervento spetta alle istituzioni democratiche che devono sapere e far sapere che i diritti di libertà trovano un limite imprescindibile nella natura democratica e antifascista del nostro Stato".