Baggi/Negrini (PRC-SE) - Ieri, martedì 29 settembre 2020, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è incontrato a Roma con la Presidente della Confederazione Svizzera Simonetta Sommaruga. Tra gli altri argomenti, i due hanno confermato l’imminente chiusura dell’accordo sui frontalieri tra Italia e
Le parole di Conte “vogliamo un accordo che sia più vantaggioso nel reciproco interesse e auspichiamo che il risultato possa essere raggiunto entro fine anno” risuonano come molto sinistre da parte dei frontalieri, poiché il “reciproco interesse” (tra Italia e Svizzera) presuppone che a rimetterci sarà proprio questa categoria di lavoratrici e lavoratori.
L’accordo parafato nel 2015 e fin’ora mai recepito dal Parlamento italiano prevedeva infatti un forte aumento delle imposte da pagare poiché i frontalieri furono utilizzati come “merce di scambio” da parte dell’allora Ministro Padoan (governo Renzi) per ottenere l’intesa sullo scambio di informazioni bancarie.
Certo non è stata positiva la lettera mandata, in piena era covid e andando ben oltre le competenze regionali, da parte del Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ai Ministri delle finanze italiano e svizzero, per sollecitarli a trovare un accordo sull’argomento; la questione sembrava essersi calmata e la lettera di Fontana ha avuto il solo effetto di risollevarla.
Alla faccia di difendere gli interessi dei cittadini lombardi. Ci auguriamo che i sindacati intervengano pesantemente sul tema, per cercare di alleviare il più possibile le conseguenze negative che potrebbero scaturire dall’attuazione dell’accordo.
30/09/2020
Cristiano Negrini – Segreteria Provinciale Prc/SE- Federazione Provinciale Como –lavoratore frontaliere
Fabrizio Baggi – Segretario regionale Prc/SE Lombardia