IMU: ingiustizia contro buonsenso

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di: Tonina Santi

IMU: l'abbiamo giocoforza accettata, poiché ci si prospettava il baratro in cui l'Italia sarebbe altrimenti caduta. Abbiamo anche ingoiato il rospo delle iniquità contenute nel Decreto che ce l'ha imposta. Per questo l'attuale governo ha promesso che provvederà ad una rimodulazione della  tassa in senso più equitativo. Quando? Non si sa. Intanto dovranno pagare anche coloro cui è stata affibbiata, impropriamente e ingiustamente, mediante strane alchimie, la proprietà di una seconda casa, pur non possedendo la prima. 

 

Un esempio tra i tanti: se un individuo è proprietario in parte di un appartamento in cui vive la madre, che ne ha la piena disponibilità da sempre, deve comunque ritenersi proprietario di una seconda casa, e pagare questo insussistente privilegio con un'aliquota molto salata, pur vivendo altrove in affitto. Va da sé, che per questa porzione di “seconda casa” pagherà colei che abita detto appartamento. E' così che la parola “seconda” semplice e  comprensibile per tutti, viene ad assumere, per furbizia  del legislatore, un significato improprio a danno di molti cittadini non particolarmente abbienti.  E vada a farsi friggere il buonsenso.

 

Come possiamo accettare ciò che si definisce una tassa, mentre si tratta di una vera e propria angheria? Le tante persone che ho sentito lamentarsi per questioni analoghe, sembrano doversi rassegnare e,  ormai sfiduciate, si indignano a bassa voce: sanno già che nessuno ascolterebbe le loro ragioni. Però, si uniranno ai tanti che non hanno più voglia di andare a votare. E lo abbiamo tutti constatato.

 

Non esiste partito, sindacato, associazione cui rivolgersi. E nemmeno i Comuni, che potrebbero farlo, considerando tali situazioni, provvedendo, magari, a determinare casistiche specifiche, o ritenere in comodato d'uso l'appartamento per chi vi abita... onde evitare palesi ingiustizie.

 

C'è qualcuno che ascolta la fuori? Pare di no. Del resto c'è così tanto da sistemare in questa povera Italia, che per le ingiustizie quotidiane non si trova il tempo. Ma di ingiustizia in ingiustizia, oltre ai cittadini, potrebbe essere anche la nostra democrazia a farne le spese. 

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