Di fronte ai tanti problemi in città e nel territorio delle persone senza dimora, frutto dell’incapacità delle amministrazioni pubbliche a trovare soluzioni adeguate, efficienti, non effimere, l’unica decisione sbandierata è quella di peggiorare la situazione nell’intento di scoraggiare presenze e passaggi.
Il Comune di Como decide di chiudere con un cancello il portico dell’ex chiesa di San Francesco, per impedire qualsiasi riparo, simbolicamente blindando il santo dei poveri.
Di fronte all’attività delle realtà che da anni si mobilitano per i diritti delle persone migranti, la magistratura decide di assolvere in appello i neofascisti di Veneto Fronte Skinhead che nel novembre 2017 avevano fatto irruzione a un’assemblea di Como senza frontiere per diffondere un loro delirane proclama contro l’«invasione» migratoria.
Di fronte alla negazione del diritto di migrare, pure sancito dal diritto internazionale, decine di migliaia di persone sono obbligate a percorrere rotte pericolose e incerte, in terra e in mare, esposte a violenze, a soprusi e al rischio di morte. Le stragi in mare non possono essere deplorate a cose fatte, vanno prevenute con politiche efficaci e giuste ed evitate con l’azione di salvataggio.
La nostra mobilitazione non può fermarsi alle questioni locali, deve essere capace di alzare la voce e intervenire sulle criminali procedure a livello nazionale ed europee.
Per questo, invitiamo tutti e tutte a partecipare alla manifestazione di domenica 25 dicembre alle ore 15.30 davanti all’ex chiesa di San Francesco in largo Spallino a Como.
Al presidio interverranno Annamaria Francescato, portavoce di Como senza frontiere, Marta Pezzati, don Giusto Della Valle, Andrea Costa, Baobab experience Roma.
Como senza frontiere