Raffaele Faggiano (ARCI Noerus aps) - E' inconcepibile leggere certi articoli. Basta intaccare beni che sono stati donati per la cura psichiatrica. Nessuna speculazione sull'area del San Martino. Da metà degli anni 90 chiuso il manicomio non si si sono sviluppate strutture sanitarie territoriali e 6.000 famiglie sono sostanzialemente abbandonate.
L'unico supporto che puo' dare "una" struttura ospedaliera centralizzata a tutto il territorio, è solamente la sedazione. Una nazione patria del metodo Basaglia non ha saputo intraprendere percorsi di inclusione, di coesistenza, non ha creato delle comunità per offrire un'esitenza a queste persone, emarginandole ulteriormente. Il San Martino non si tocca è per gli spichiatrici, e tutta la comunità deve ottemperare l'impegno preso con i vari donatori dell'area, osservare scrupolosamente i vincoli che ha quell'area.
Ci aspettiamo proposte inerenti al tema "resilienza per la psichiatria". Se Como non riparte da comunintà e resilienza, è una città che ha perso su tutti i fronti.