In questi gironi è in corso a Como il dibattimento in corte d’Assise per l'omicidio di don Roberto Malgesini e come prevedevamo lo sciacallaggio delle destre raggiunge apici a dir poco disgustosi. Partiamo dal presupposto che quanto accaduto a Roberto è stata la drammatica conseguenza di una politica cittadina vergognosa, che da destra emargina e dichiara una guerra feroce alle fragilità. Vorrei ricordare che per anni come Rete Como senza frontiere abbiamo segnalato l'abbandono e la mancanza di cure verso gli psichiatrici senza fissa dimora, lo abbiamo segnalato al Sindaco e alla Giunta che come da legislazione hanno la responsabilità sullo stato di salute fisica e mentale delle cittadine e dei cittadini, ma nessuno ha mai fatto nulla per risolvere questo
problema che è poi sfociato in quella tragedia accaduta un anno fa.
Oggi vedere quei dirigenti leghisti e le loro tifoserie da stadio strumentalizzare l'accaduto per fomentare quel messaggio d'odio, razzista e xenofobo, contro cui Roberto ha lottato tutta la vita è uno spettacolo vergognoso che tutte e tutti ci saremmo risparmiate/i molto volentieri.
Quelli che oggi ricordano don Malgesini raccontandolo come un “cristiano che ha perso la vita per colpa dei clandestini islamici” ignorando volontariamente le gravissime responsabilità che l'amministrazione cittadina ha su questa tragedia e che a colpi di rosario invocano (nella migliore delle ipotesi) alla chiusura dei porti sono gli stessi che hanno esultato quando l'allora vice sindaca Locatelli ha fatto multare don Roberto per quel “grave reato” rappresentato dalla distribuzione delle colazioni alle persone senza fissa dimora o quando sempre “la nostra” ha fatto rimuovere con le ruspe i servizi igenici istallati da don Roberto a sue spese in Piazza San Rocco.
Il buon senso non è stato redistribuito in maniera democratica questo è un dato di fatto, ma abbiate almeno la decenza di non strumentalizzare quella che per questa città è stata una delle più grandi perdite umane e sociali.
Abbiate rispetto di don Roberto, abbiatelo almeno ora, visto che quando era in vita lo avete contrastato in tutti i modi.
Si chiama buon gusto.
Buona Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato a tutte e tutti
Fabrizio Baggi, Segretario Prc/SE Lombardia
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Ufficio stampa
Partito della Rifondazione Comunista Lombardia