Invitiamo tutti coloro a cui sta a cuore la nostra città a manifestare il proprio dissenso verso la Giunta giovedì 30 luglio dalle 19.30 davanti al Municipio.
Cominciamo da Como - È chiaro a chiunque segua le vicende di cronaca cittadina che l’Amministrazione comunale di Como ha grossi problemi con la stesura di bandi di gara.
Limitandosi solo ad alcuni dei casi più eclatanti e sconcertanti degli ultimi tempi, non si può fare a meno di citare la vicenda relativa all’assegnazione della piscina di viale Geno, i bandi per l’organizzazione degli eventi estivi del 2019 e del 2020, criticati duramente e disertati dalle principali associazioni che si occupano di arte e cultura in città, e il bando per la concessione a lungo termine degli spazi del chiostrino di Sant’Eufemia, che l’associazione Luminanda chiede dal lontano luglio 2017, in modo da riuscire a costruire una programmazione culturale.
Gli effetti negativi dell’assenza o della pessima stesura di questi bandi sono sotto gli occhi di tutti: sugli spazi di viale Geno si è aperto un lungo contenzioso che potrebbe costare caro al Comune (e ai contribuenti); la città, nonostante le numerose realtà presenti sul territorio, ormai non è più in grado di offrire manifestazioni, spettacoli ed eventi culturali ai suoi cittadini e alle persone che l’attraversano.
Anche la questione di cui ci stiamo occupando in questo periodo, l’adeguamento dell’orario di apertura dei bagni pubblici alle necessità di cittadini, turisti e dei senza dimora, risente dell’incapacità dell’Amministrazione di predisporre adeguati bandi di gara.
Martedì 14 luglio abbiamo compiuto un gesto eclatante, ci siamo incatenati alle porte dei bagni di piazza Vittoria, e abbiamo ottenuto un confronto con l’assessora alla Pubblica sicurezza Elena Negretti. Alla richiesta di estendere l’orario di apertura dei servizi igienici, l’assessora ha risposto che ciò non è possibile perché il contratto con la cooperativa che si occupa della gestione dei bagni è scaduto, ed essendo in proroga non è possibile cambiare le condizioni economiche e, di conseguenza, il numero di ore di apertura del servizio.
La ridicola estensione di dodici ore a settimana dell’orario di apertura del bagno di piazza Vittoria è stata infatti resa possibile dalla chiusura delle docce pubbliche di Ponte Chiasso, in precedenza aperte per lo stesso numero di ore.
Il servizio di gestione dei bagni pubblici è stato affidato alla cooperativa vincitrice del bando del 2017 fino al mese di maggio 2019. Nella disciplinare di gara di quel bando è scritto: “Al termine dell’appalto di cui sopra, è fatta salva la facoltà della stazione appaltante di determinare la proroga del servizio per il tempo strettamente necessario alla conclusione delle procedure per l’individuazione del nuovo contraente e comunque per un periodo massimo di sei mesi”.
L’assessora Negretti ha omesso di ricordare questo dettaglio: in barba a quanto scritto chiaramente nel bando, oltre ai sei mesi di proroga previsti (giugno – novembre 2019), il contratto è stato prorogato per altri sei mesi (dicembre 2019 – maggio 2020) e poi per altri sette mesi (giugno – dicembre 2020).
Leggendo le motivazioni di questo ingiustificabile ritardo nelle determinazioni per la proroga del contratto del dirigente comunale competente, ci si imbatte in quella che suona come una piena consapevolezza da parte dell’Amministrazione rispetto ai problemi a cui chiediamo di far fronte. Scrive il dirigente il 28/11/2019: “nel frattempo l’Amministrazione Comunale, considerati i maggiori flussi turistici registratisi in città negli ultimi anni nonché l’emersione di ulteriori problematiche di carattere sociale connesse agli orari di fruizione dei servizi igienici e in particolare del servizio docce, ha avviato un percorso di valutazione sotto il profilo economico finanziario e gestionale in merito all’opportunità di modificare il servizio in parola al fine di renderlo più conforme alle esigenze emerse”.
È del tutto evidente che queste esigenze richiedono una risposta rapida, a maggior ragione se si sceglie deliberatamente di non offrire alternative alle persone costrette a vivere per strada. Invece non si è riusciti a scrivere un bando neanche entro i termini di quella proroga, ed è stata stabilita un’ulteriore proroga fino a dicembre 2020!
La ormai conclamata incapacità dell’Amministrazione comunale non è più tollerabile. I lavori del Consiglio comunale si concluderanno giovedì 30 luglio per la pausa estiva, ma i problemi non vanno in vacanza.
Chiediamo pertanto ancora una volta a gran voce che questa Giunta si faccia carico dei problemi della città, problemi che in buona parte ha contribuito a creare. Ribadiamo la richiesta di apertura dei bagni pubblici 24 ore su 24 e 7 giorni su 7: senza dimora, residenti e persone che attraversano frequentemente la zona di S. Francesco sono stati portati all’esasperazione dall’incapacità, o dalla deliberata scelta politica di non agire, di questa Giunta.
Invitiamo tutti coloro a cui sta a cuore la nostra città a manifestare il proprio dissenso verso la Giunta giovedì 30 luglio dalle 19.30 davanti al Municipio.