Orsenigo (PD) CORONA VIRUS - Si può fare di più? In questo momento di emergenza nazionale e internazionale, il nostro territorio sta soffrendo stretto da una delle crisi più terribili di sempre. Addirittura alcune province lombarde sono devastate da veri e propri focolai di Corona Virus.Grazie al cielo non è il caso del Comasco, ma al netto dell'ansia che molti di noi provano, sappiamo che per il nostro territorio e i suoi cittadini, per la sua sanità e i suoi operatori, si potrebbe fare davvero di più.
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Riattiviamo le strutture sanitarie del comasco per combattere il Coronavirus
RIATTIVIAMO LE STRUTTURE SANITARIE DEL COMASCO
A partire dal Vecchio Sant'Anna
L’ospedale di Fiera Milano non dovrebbe escludere l’allestimento di presidi locali per ospitare i malati di Coronavirus. Riattivare le strutture sanitarie attualmente depotenziate del territorio comasco, non solo l’ex Sant’Anna, sarebbe un’alternativa valida per alleggerire le terapie intensive di Como. In primis, se vogliamo fermare il virus è meglio non spostare pazienti infetti che potrebbero diffondere ulteriormente la malattia. Siamo sicuri di avere mezzi idonei per muovere in sicurezza grandi quantità di malati da tutte le parti della Lombardia fino a Milano? Ci sono molti malati di Coronavirus che non hanno bisogno di terapia intensiva ma che non possono stare soli a casa in un momento delicato come la quarantena.
Attrezzare per lo scopo delle strutture “intermedie” sul territorio in quanto presidi locali risolverebbe queste tre problematiche, limitando gli spostamenti di pazienti infetti ed evitando il trasferimento ai meno gravi. Senza contare che in questo modo si permetterebbe ai degenti di rimanere sul territorio e più vicini alle loro famiglie. Una risposta locale per chi, soprattutto anziani soli che non riescono a gestire la quarantena in casa o persone positive che dovrebbero stare lontani dai famigliari, è costretto ad affrontare l’emergenza Coronavirus. Molti sono anziani che non possono gestire una quarantena a casa, in solitudine. Altri sono positivi ma per loro l’isolamento non è possibile in quanto membri di nuclei familiari ampi. Ci sono poi madri e figli neonati positivi che non possono essere divisi. Dobbiamo pensare di accompagnare anche questi pazienti lungo un percorso di guarigione e di ritorno alla normalità il meno traumatico possibile, senza strapparli al territorio e alle loro famiglie.
Venerdì 27 marzo alle ore 11.00 vi aspetto sulla mia pagina Facebook Risponderò alle vostre domande e vi dirò il mio punto di vista su alcune situazioni territoriali. Vorrei che questo diventasse un appuntamento consueto, un momento per confrontarci e stare più vicini. Non mancate!
ECONOMIA - E' URGENTE UN PIANO POST EMERGENZA SANITARIA
Attualmente lo scenario è preoccupante, tante le misure economiche allo studio di Governo e Regione, molte delle quali partiranno tra poche ore. Limitare i danni è essenziale, ma non basta. Occorre pianificare una strategia di rilancio del Lario e della Lombardia. Appena passerà questa fase acuta , dobbiamo far dimenticare la grande paura e riportare le persone sul Lago di Como. Come? Serve rievocare la nostra grande bellezza, facciamolo con eventi, concerti e festival. Perché non pensare a una grande mostra dal respiro internazionale? Solo così si potrà tornare ad attrarre visitatori da tutto il mondo. La cultura e l’arte, sul magnifico sfondo naturale del nostro lago, insieme alla grande competenza dei lombardi, sono la nostra più grande carta di rinascita e ripresa.