La maggioranza che governa Como rischia di cadere sulla gestione degli spazi in rapporto alla mobilità e al traffico”, ne sono sicuri Gabriele Guarisco, Patrizia Lissi e Stefano Fanetti, consiglieri comunali del Pd, dopo le ultime sedute d’Aula. “Troppo complicato decidere del futuro di una piazza a ridosso del centro senza scontentare nessuno. Non parliamo nemmeno delle aree dismesse: appena se ne parla succede un putiferio”.
I dem fanno riferimento al caso di piazza Roma, che sta tenendo banco già da giorni, e alla Ticosa, il cui destino non è così scontato, a quanto pare: “La piena riqualificazione di piazza Roma adesso è un auspicio di tutti – dicono i consiglieri Pd –. Ormai è assodato che anche la maggioranza del sindaco Landriscina, spostandosi finalmente sulle nostre posizioni, non ritiene più possibile riportarla a parcheggio. Resta il problema della presenza di bus turistici e degli autobus di linea”.
Per Guarisco, Lissi e Fanetti “la soluzione per gli autobus potrebbe essere in due percorsi che sono in itinere: la redazione del Piano generale del traffico urbano e il nuovo affidamento del servizio di trasporto pubblico. Non solo: che i bus evitino di transitare in piazza Roma potrebbe e dovrebbe essere considerato un elemento qualitativo da considerare nel momento in cui verrà affidato il nuovo appalto. Il Comune si accordi con l'Agenzia del Tpl su questo aspetto”, invitano i dem.
Sulla Ticosa il discorso è diverso, meno facile, ma soprattutto non solo legato “alla questione del parcheggio, che è un’idea da valutare in attesa della riqualificazione complessiva, ma sul caso politico che si sta creando: è più che evidente la divergenza di vedute nella maggioranza di centrodestra circa le prospettive riferite al recupero. Ed è una divergenza che il documento in discussione in consiglio comunale mette ufficialmente nero su bianco: al momento l’amministrazione Landriscina su Ticosa non può assicurare nulla. Potrebbe davvero diventare il discrimine per capire se questa legislatura arriva fino alla fine della scadenza naturale oppure si ferma prima. I segnali, come si è visto mercoledì in occasione del voto sul bilancio consolidato comunale, indicano burrasca ”, concludono Guarisco, Lissi e Fanetti.