Parte da Como la battaglia per chiedere la parità tra uomo e donna nel mondo del lavoro e colmare il cosiddetto gender gap. La campagna porta il titolo di ‘Io non valgo meno’, prendendo le mosse da una serie di dati: la media di occupazione femminile in Europa è del 62,4%, mentre in Italia, nel 2018, solo del 49,4%, contro il 68,5% degli uomini, evidenziando un gap di 20 punti; in Italia su 100 dirigenti solo 31 sono donne; a tre anni dal diploma solo il 38% delle donne ha un lavoro, contro il 50% degli uomini. Non migliorano i dati sulla differenza reddituale: in Italia nel 2018 questo gap arriva fino al 43,7% in alcune regioni.
La campagna per chiedere la parità tra uomo e donna nel mondo del lavoro è stata presentata questa mattina, nella sede del Pd, da Vinicio Peluffo, Segretario regionale, Federico Broggi, Segretario provinciale, e Andrèe Cesareo, vicesegretaria provinciale del Partito democratico.
“Abbiamo scelto simbolicamente proprio l’8 marzo per il lancio di questa importante battaglia culturale che investe larga parte della società e la presenza del segretario regionale Peluffo ha dato ancora più valore all'iniziativa, perché non riguarda solo Como, ma partendo da Como deve diventare una comune battaglia di civiltà regionale e non solo – ha spiegato Broggi –. Sono convinto, infatti, che il partito non possa solo occuparsi solo di fare opposizione o mera critica, ma debba avanzare proposte concrete. Per noi è una campagna di buon senso che speriamo sia condivisa anche da altre forze politiche. Scriverò personalmente a ogni rappresentante politico comasco chiedendo di schierarci dalla stessa parte, indipendentemente dal colore politico, per vincere questa battaglia. Voglio incontrare e discutere con i sindacati e le realtà imprenditoriali. Non sarà solo una battaglia del Pd”.
Entrando poi nel merito Broggi ha sottolineato come ‘Io non valgo meno’ racconti “le difficoltà per le donne nel mondo del lavoro, sia dal punto di vista occupazionale, che reddituale. I dati sono impressionanti e non dovrebbero esistere in un Paese avanzato come l’Italia. Peggio di noi in Europa c’è solo la Grecia. Queste differenze ne fanno emergere una ancora più profonda disparità legata a un welfare da riformare perché non crei disuguaglianze. Per questo cercheremo di coinvolgere tante più realtà possibili sul nostro territorio”.
Con questa campagna il Pd avvia anche una raccolta firme per chiedere un intervento concreto da parte della politica, a tutti i livelli di competenza, affinché venga promossa un’iniziativa di legge volta a ridurre le disparità esistenti fra uomini e donne nel mondo del lavoro. Sarà possibile firmare presso i gazebo allestiti nelle prossime settimane e sul sito internet della campagna www.iononvalgomeno.it
“L’8 marzo è la Giornata internazionale della donna, ovvero, per il nostro partito, l’occasione per fare una verifica delle situazioni che vivono le donne e i loro diritti. Ma questa battaglia non si combatte una volta per tutte, le conquiste non sono definitive: basta pensare al volantino della Lega di Crotone che ci riporta dritti nel Medioevo – ha detto poi Cesareo –. Il problema della differenza salariale, ad esempio, non è superato: tocca l’Italia, l’Europa e tutto il mondo e ha portato, lo scorso anno, l’Unione europea a individuare una data simbolo, quella del 3 novembre, come giorno in cui ogni donna smette di essere pagata, rispetto al pari collega uomo, pur in presenza di uguale ruolo professionale. Da quel giorno, insomma, è come se non prendesse più lo stipendio”.
Ecco, allora le proposte, ha aggiunto la vicesegretaria Pd: “Sgravi fiscali per aziende che assumono donne, politica previdenziale che non penalizzi l’interruzione di carriera, welfare aziendale, con un aumento della retribuzione per il congedo parentale, l’approvazione di voucher per il baby sitting. Ma vogliamo sottolineare che è una battaglia di giustizia sociale, non del Pd o delle donne e basta”.
Il segretario Peluffo ha ringraziato il Pd di Como per aver dato corso alla campagna e a una parte di discussione avviata già in fase congressuale: “Per noi l’8 marzo è ogni giorno perché ogni giorno è quello giusto per ricordare i diritti che sono stati conquistati nel corso di tanti decenni. Non c’è nulla di scontato quando parliamo di diritti: c’è un disegno di legge incardinato, che porta il nome Pillon, che è un formidabile attacco ai diritti acquisiti. Quindi, ogni giorno è quello giusto per fare un passo in avanti. Un Paese come il nostro, che viene dalla più grave crisi dal dopoguerra e oggi rischia di ripiombarci, deve ripartire da queste battaglie: non è il momento di dare meno lavoro alle donne, ma di investire sull’occupazione femminile”.