Federico Broggi, segretario provinciale del Pd, si rivolge nuovamente al sindaco di Como, dopo l’intervista televisiva rilasciata dal primo cittadino in queste ore.
“Il sindaco Landriscina ancora una volta preferisce attaccare gli altri invece di fare autocritica, una sana autocritica. Inutile dire che chi fa politica sia mediaticamente esposto al giudizio altrui e della stampa ed è ridicolo pensare che la stampa possa solo dir bene di un’amministrazione, senza avere il diritto di evidenziarne i limiti e i difetti. Affermare che i media facciano ‘disinformazione di ogni tipo’, alimentino ‘chiacchiericcio inutile’ e ‘situazioni deplorevoli sul piano del linguaggio e dei rapporti tra le persone’, equivale a pretendere un inchino di fronte a qualsiasi tipo di scelta e a pretendere che la stampa non svolga il proprio ruolo di critica e pungolo. Avere la pretesa di essere l’unico a occuparsi di cose serie e importanti vuole essere invece un’ammissione dell’aver completamente perso il bandolo della matassa.
E proprio qui arriviamo, perché già a novembre ho chiesto al sindaco di togliersi dall’imbarazzante situazione in cui si trova il Comune di Como: se continua a sentirsi ostaggio, lasci i responsabili al proprio destino, ma smettiamola con questo teatrino che sta ridicolmente paralizzando la città. Prima Forza Italia esce dalla maggioranza e ora vuole rientrarvi, Pettignano in una giornata è uscito e rientrato in Giunta con due casacche diverse, ora esce la Rossotti – e i motivi sono ancora oscuri, tranne l’aver perso il sorriso –, la Negretti in bilico, un’attività amministrativa completamente ferma. E di fronte a tutto ciò pretendiamo che la stampa stia zitta? Che non faccia mezza domanda? Che non chieda mezzo chiarimento?
Ancora una volta non vengo a chiedere le dimissioni di Landriscina, perché la città non ha bisogno di questo, ma uno scatto d’orgoglio sì! Chi governa questa città? Il sindaco o le forze che dovrebbero sostenerlo? In questi quattro mesi non è cambiato nulla e il primo cittadino continua a essere ostaggio della sua stessa maggioranza, che, a correnti alterne, cambia di composizione e numeri. La città assiste stancamente a questo spettacolo indecoroso della politica e sente Palazzo Cernezzi sempre più lontano.
E chiedo ancora, se mi è consentito e non alimento inutile chiacchiericcio: in che direzione deve andare Como nei prossimi 10 anni? Che città vogliamo impostare? Vogliamo occuparci solo del costo del parcheggio o pensiamo di dare una visione a questa città dal punto di vista turistico e culturale? Forse a queste domande non avremo mai risposta, ma è bene che sindaco e amministrazione comunale qualche ragionamento lo facciano”.