In questi giorni si è riaperto il dibattito su Ticosa.Credo che in questo momento sia da porre con urgenza una priorità assoluta: delineare con chiarezza le “regole del gioco”.
Alla pubblica amministrazione è affidato questo compito, che attiene alla stessa responsabilità politica: scegliere e rendere pubblico lo strumento di “governo” del processo, quello ritenuto più idoneo.
Tale strumento deve essere in grado di assicurare l’obiettivo primario di questo intervento di trasformazione urbana, ovvero la costruzione di un progetto che abbia l’ambizione e la dignità di un ridisegno “urbanistico” complessivo, in grado di generare, sull’intera città, effetti significativi e duraturi e non solo di rispondere a urgenze, pur legittime, ma contingenti e settoriali.
Questo processo interessa un’area di proprietà pubblica e pretende, più di ogni altro, processi trasparenti e aperti a tutti i possibili interlocutori: se nessuna idea può essere a priori censurata, sarebbe un imperdonabile errore metodologico il pensare di poter risolvere il problema semplicemente assecondando una particolare proposta, per quanto autorevoli ne fossero i proponenti. Lo stesso strumento del project financing, al momento non invocato da alcuno, ha regole ferree.
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