All’epoca, quando l’amministrazione Lucini parlò di punto unico di cottura per le mense delle scuole comasche, si sollevò un vespaio. Oggi i sindacati denunciano una serie di gravi criticità rispetto al sistema voluto dalla Giunta Landriscina.
“Ma il nostro obiettivo era proprio quello di non avere bambini di serie A e di serie B, come dicono le organizzazioni sindacali. Eppure, non solo non siamo stati ascoltati, ma siamo stati messi davvero sulla graticola”, commenta amaramente Patrizia Lissi, consigliera comunale del Pd da due legislature.
“Adesso ci aspettiamo che l’amministrazione comunale che ha fatto questa scelta dia pubblicamente delle risposte e chiarisca in fretta i dubbi molto gravi che sono emersi – continua Lissi –. Dopo che ho lottato con le unghie e con i denti in Commissione Politiche educative e in consiglio comunale affinché non venisse esternalizzato il servizio, voglio vederci chiaro. Perciò, ora, stiamo verificando quello che sta succedendo e le segnalazioni che sono pervenute. Non vogliamo dare per scontato nulla, ma qualcuno dovrà rispondere di tutto questo. Di una cosa, però, siamo certi: con il punto unico di cottura non sarebbe successo nulla”, conclude la consigliera dem.