Il Gruppo comunale del Pd, assieme a Svolta Civica, Civitas e M5s, ha depositato questo pomeriggio una mozione che riguarda la vicenda del campo di accoglienza di via Regina. Nel testo si impegna il sindaco “ad attivarsi presso le competenti autorità centrali e periferiche del Ministero dell’Interno e con la rete cittadina dei soggetti assistenziali, del volontariato e del terzo settore affinché il campo di accoglienza allestito sul terreno di proprietà comunale in via Regina Teodolinda sia mantenuto, perlomeno in maniera temporanea, sia come presidio nella gestione dei flussi migratori diretti oltre frontiera, sia come risorsa a supporto dell’assistenza alle persone senza fissa dimora presenti a Como; a dare al più presto attuazione al progetto ‘Strade verso casa’, come previsto dal Documento unico di programmazione 2018-2020 del Comune di Como, con particolare riferimento allo sviluppo di azioni di Housing First”.
“Con questa mozione proponiamo una soluzione concreta a un problema sociale sentito da tutti i cittadini. Per questo ci auguriamo che sia una proposta condivisa anche da alcune forze di maggioranza che si sono ritrovate sulla stessa linea nelle ultime settimane”, dicono i consiglieri firmatari. Nell’atto si ricorda la vicenda: il campo di accoglienza allestito su terreno di proprietà comunale in via Regina Teodolinda ha consentito alla città di Como di rispondere a una fase di estrema urgenza determinata dai flussi migratori sul confine italo-svizzero e, tramite la collaborazione istituzionale e con i soggetti del terzo settore e del volontariato, ha permesso, nella tutela dei diritti fondamentali delle persone in esso ospitate, di realizzare un’accoglienza ordinata e di ridurre i disagi derivanti dalla presenza in città di un numero consistente di persone altrimenti prive di ricovero. Ma si sottolinea anche il fatto che sul territorio cittadino “sono presenti numerose persone senza fissa dimora, italiane e straniere” e che “il Comune di Como è beneficiario per oltre 843mila euro di un bando nazionale del Pon Inclusione per un progetto denominato ‘Strade verso casa’, a contrasto della grave emarginazione, che prevede, tra le altre cose, la sperimentazione di forme di ‘Housing First’ come strumento per accompagnare le persone alla fuoriuscita definitiva dal disagio”.