Visita alla Casa Circondariale di Como: All'interno della struttura vi sono 448 detenuti. Ho trovato un edificio in alcune parti decisamente fatiscente per via delle infiltrazioni provenienti dal tetto. Con riferimento al grave episodio di aggressione dell'agente ho voluto approfondire personalmente l'accaduto,
recandomi proprio nel nucleo dove si è verificato il fatto e parlando con gli Agenti e i detenuti.
È molto importante lanciare un messaggio forte ai detenuti di quella sezione, lo Stato è presente e non tollera in alcun modo episodi di violenza.
Il nucleo in questione, è un nucleo c.d. Aperto, una sezione con celle aperte e con corridoio di servizio fruibile ai detenuti (dalle 8.00 alle 20.00), nuclei da 30/40 persone.
Va infatti segnalato che il personale impiegato in struttura, a mio avviso erano decisamente sotto organico, le sezioni che ho visitato erano presidiate da 1/2 agenti, ripeto, a fronte di 30/40/50 detenuti per sezione. La sensazione è di carenza di sicurezza nei nuclei aperti, anche a fronte della vigilanza dinamica, pertanto segnalerò il tutto al Ministero e, soprattutto, riferirò sulla evidente carenza di organico.
Devo rivolgere agli Agenti i miei più doverosi ringraziamenti, ho trovato dei lavoratori a servizio dello Stato che mettono passione nel lavoro che svolgono e che con mille difficoltà gestiscono la sicurezza con estremo equilibrio e sensibilità verso i detenuti (lavoro decisamente non semplice).
All'interno del Carcere ho verificato inoltre le aree adibite allo svolgimento delle attività lavorative, parlando con i detenuti in merito ai progetti in corso.
Ci sono, infatti, laboratori di grafica pubblicitaria, di fiori in carta pesta e di legno, con risultati davvero eccellenti. Nell'ambito della cultura ho potuto visionare la biblioteca, con organizzazione e raccolte davvero di livello ed ho potuto assistere alla partecipazione di un corso di giornalismo.
Occorre investire maggiormente in tali attività, favorendo il lavoro in compensazione del danno arrecato alla comunità.