Durante l’ultima seduta di Consiglio comunale, tenutasi lunedì 11 settembre 2017, Gabriele Guarisco, consigliere comunale del Pd, discutendo ancora delle linee programmatiche della Giunta Landriscina, ha sollecitato un’attenzione particolare alle problematiche idrogeologiche. “Como è una città fragile: lo dimostrano le vicende delle paratie o le ripetute interruzioni di via Rienza o di via per Brunate, che hanno isolato quartieri come Camnago Volta o Civiglio”, ha detto Guarisco in Aula.
Il primo provvedimento di carattere urbanistico importante cui la nuova Giunta sta lavorando, e nello specifico l’assessore all’Urbanistica Butti, è la delibera che poi dovrà essere sottoposta all’approvazione del consiglio entro il 31 ottobre, che tratta le specifiche esigenze di tutela paesaggistica o igienico-sanitaria o di difesa del suolo e di rischio idrogeologico. Un documento che definirà gli ambiti cittadini esclusi dall’applicazione della recente legge regionale 7/2017, finalizzata al recupero dei seminterrati a uso residenziale, terziario o commerciale.
Sollecitato dai recenti tragici eventi di Livorno e dai danni che anche a Roma hanno coinvolto abitazioni ricavate nei seminterrati, Guarisco ha chiesto alla Giunta di “predisporre questo documento con un atteggiamento lungimirante e prudente: via Dante a Como o viale Giulio Cesare sono corsi d’acqua, vale a dire il Valduce e il Cosia, coperti con una strada, torrenti tombati, come si dice in gergo tecnico. E di situazioni simili in città ne sono presenti altre: l’esclusione da interventi di recupero a fini abitativi dei seminterrati degli immobili adiacenti a questi corsi d’acqua, dopo una valutazione attenta, sarebbe espressione di un indirizzo di azione amministrativa lungimirante e previdente, nell’ottica di evitare pericoli futuri che possano coinvolgere le persone”.
Il consigliere Pd ha invitato l’amministrazione comunale a prestare attenzione anche ai torrenti a cielo aperto. E aggiunge, dopo la seduta, “io stesso ho già avuto modo di segnalare agli uffici comunali la situazione della Roggia Segrada, in Valbasca, nel cui alveo si sono accumulati in differenti punti rami e fusti di alberi crollati dai versanti per il dilavamento del terreno e la difficile situazione dei boschi – ha detto Guarisco –. Lì c’è bisogno di un intervento celere per liberare il letto del torrente ed evitare che questo accumulo di materiali porti problemi in occasione di qualche pioggia torrenziale che ormai non è un evento così raro”.
Como, 12 settembre 2017