Quasi mille persone hanno dato fiducia a La prossima Como, incoraggiandoci ad andare avanti per la nostra strada, quella giusta, quella della costruzione di una sinistra unita e plurale, uno spazio pubblico dove stare pubblicamente, nel quale le nostre laiche identità convivano intrecciandosi e guardando insieme verso un comune orizzonte, con i piedi ben piantati a terra. È nei territori che si può continuare a coltivare futuro e speranza, contrastare l'individualismo, favorire il protagonismo di donne e uomini in carne e ossa.
Siamo preoccupati per la crescita dell'astensione in città che ci racconta della distanza che è aumentata tra chi vive ai margini e chi si sente vulnerabile e il Palazzo delle istituzioni, anche quella più prossima, il Comune. Ci racconta delle attese deluse dalla giunta uscente e dalla coalizione politica che l'ha sostenuta per la quale partecipazione è stata solo una parola scritta sul programma elettorale. Molte delle donne e degli uomini che ci siamo proposti di rappresentare hanno scelto di non votare, neppure per noi che avremmo portato la loro voce a Palazzo Cernezzi. Continueremo tenacemente a incontrarli, ascoltarli, progettare insieme La prossima Como.
Noi, La prossima Como, non daremo indicazione di voto alle nostre elettrici e ai nostri elettori. Li consideriamo capaci di decidere da soli e liberamente come votare al ballottaggio. Siamo una lista di cittadinanza attiva, le nostre culture politiche sono differenti.
Non abbiamo visto e non vediamo ora le condizioni politiche per stare nella coalizione che sostiene Maurizio Traglio. Chi ci ha votato lo troverebbe incoerente, un "pasticcio" incomprensibile, un opportunismo indecente.
Personalmente invito ad andare a votare al ballottaggio. Non si può rinunciare a un diritto costato tanti sacrifici. È quello che i potenti vorrebbero ottenere: ridurre la platea della democrazia. Io voterò Maurizio Traglio. Tra la destra xenofoba e razzista che sostiene Landriscina e il liberismo sceglierò il liberismo, una cultura politica che non mi appartiene, ma che tra i due mali considero il male minore.