Ieri sera verso mezzanotte, mentre lasciavo i giardini della stazione, la luna era piena e ci guardava tutti. Mi sono portata a casa, quasi fra le braccia, le parole di uno dei migranti, forse il loro leader. Quelle parole rimarranno scolpite nel mio cuore. Non ho capito tutto benissimo, parlava bene l’inglese, e anche se tradotto da bravi volontari italiani, senza microfono, con i rumori dei ragazzini che giocavano, le macchine, l’aria, i mormorii, a me sono arrivate le espressioni e le movenze che metteva nel parlare. Un gran lavoro di gesti e forza nelle braccia quasi a voler farci “capire” il suo stato d’animo. Diceva:” Non vogliamo, nessuno di noi vuole stare qui e non vogliamo essere nascosti nei container, sono anni che vediamo queste cose; abbiamo dentro grandi dolori, mancanze di persone care, non abbiamo più paura di niente…chiedete al governo svizzero di lasciarci passare sul loro territorio, solo passare…voi parlate di manifestazioni” e poi” quanti di voi ci seguiranno se si dovesse fare una manifestazione? Noi vi ringraziamo per tutto quello che state facendo ma noi siamo stanchi di stare qui. Le guardie svizzere ci sottopongono a grandi umiliazioni…pochi giorni fa hanno denudato una donna delle nostre e l’hanno toccata per vedere cosa aveva addosso…senza considerare la nostra religione. Non siamo bestie, siamo persone”. E ha citato anche la Carta dei diritti umani e qui aggiungo che nell’ elenco degli stati firmatari c’è anche la Svizzera. E qualcuno di loro con una speciale luce negli occhi, si è anche messo a scherzare con la mia cagnolina. Andiamo da loro, scherziamoci insieme e condividiamo qualche attimo di vita. Hanno tanto bisogno anche di questo.
http://www.volint.it/scuol…/dirittiumani/dich_universale.htm
L'ASSEMBLEA GENERALE proclama LA PRESENTE DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI DELL'UOMO come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l'insegnamento e l'educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l'universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.
DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI
Articolo 1
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
Articolo 2
1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico internazionale del paese o del territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.
Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
Articolo 4
Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.
Articolo 5
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizioni crudeli, inumane o degradanti.
E ancora rileggiamoci questa grande poesia di Primo Levi
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)
Ci invita a riflettere sullo sterminio dei lager nazisti: ok. Ma questa poesia è eterna… la vorrei stampare nel cuore di ognuno di noi, anche nel cuore del prefetto e in primis a me che mi sento così impotente di fronte a una situazione così dolorosa perché mette in discussione qualcosa che da sempre l’essere umano difende: la libertà. A tutti quelli che hanno la coscienza tranquilla, che vivono senza prendere posizione su nulla. E poi la sferzata! CONSIDERATE, dice Levi.
Non dice "pensateci” ma chiede di fare una reale valutazione di una situazione a cui è costretto un individuo. Uomini, donne, bambini, vecchi, spogliati delle loro caratteristiche umane e rimasti soli, senza speranza se non quel grande sogno di passare il confine Italia Svizzera. Ma cosa costa lasciarli transitare? Mi pare un gioco dove qualcuno deve tenere il pugno fermo e non cedere altrimenti perde. Che cosa? La chiamerei "assurdità reale", dove la ragione deve solo elevarsi a sentimento. In questa poesia la condanna all'indifferenza è fortissima. Andiamo a guardare queste persone negli occhi per capire che esiste la realtà, con le sue ombre e le sue luci, dove tutti noi stiamo, di qualsiasi razza e condizione, ma tutti essere uomini.