A Sig. Alberto Mascetti --- firma qui
Fermiamo lo spreco di risorse pubbliche in Provincia di Como! #stopCPT
Lo spreco delle risorse pubbliche è qualcosa a cui non ci abitueremo mai.
Tutti conosciamo la Funicolare di Como-Brunate, ma non tutti sanno l’incredibile vicenda che, allo stato attuale, prevede che l’ente proprietario, il Consorzio Pubblico Trasporti di Como (CPT), non sia partecipato dalla città che ne trae maggior profitto: il comune di Como!
La Funicolare di Brunate è infatti di proprietà di CPT spa, che dal 2005, ha avviato costose opere di manutenzione straordinaria della funicolare, mentre la gestione vera e propria del servizio è affidata ad un’altra società la “Co.Mo. Fun&Bus scarl”.
La CPT spa è posseduta da 115 comuni della provincia di Como, ciascuno con la sua quota. Cercate pure il vostro se siete curiosi: LISTA SOCI
Come riferito tra i soci non compare il Comune di Como, che, insieme al comune di Brunate, è forse l’unico che dovrebbe essere veramente interessato alla società. Ma, a parte questo particolare, oltre ad avere dei costi di gestione rilevanti (considerata la funzione che svolge) CPT spa ha chiuso il bilancio 2012 in perdità di quasi 100.000 €.
Tutti i dati sul bilancio sono riportati nella relazione di fine esercizio:
La domanda a questo punto è semplice: a cosa serve CPT spa? Ha senso una società il cui scopo è essere proprietaria di una funicolare, la cui compagine sociale è composta da Comuni che, a nostro dire, non hanno alcun interesse rispetto alla funicolare stessa? La quale, in ogni caso, è gestita da una seconda società che ne trae profitto a vantaggio dell’area Milanese, trattandosi di una società controllata da ATM Milano? Soprattutto si giustifica una società che addirittura è in perdita?
Nel corso dell'ultima Assemblea dei Soci, il Comune di Cantù ha proposto di mettere in liquidazione la società nominando un liquidatore con un vincolo di mandato molto stretto, in modo da poter procedere velocemente alla vendita degli assets ed alla sua chiusura. Questa scelta avrebbe evitato un costoso consiglio di amministrazione composto da tre membri. Inoltre, una contemporanea trasformazione in srl con contestuale riduzione del capitale sociale al minimo di legge (più che legittima stante l’attività relegata alla sola manutenzione del patrimonio e la sproporzione fra capitale ed attività svolta), avrebbe consentito di evitare il collegio sindacale (anch’esso composto da tre membri, ovviamente remunerati).
In termini numerici si passerebbe da sei componenti amministrativi ad uno solo, con conseguente risparmio immediato in termini di compensi per tutto il tempo necessario al solo scopo ragionevole e sostenibile, a nostro avviso: la vendita, con gara internazionale, della funicolare e la liquidazione delle quote ai soci.
Le motivazioni accampate per la continuazione della società riguardano un contenzioso in corso con il Comune di Como che CPT spa ha promosso. Il Comune di Como infatti è l’ente concedente del servizio, il ché significa, ad esempio, che stabilisce il canone di concessione che l’ente gestore deve all’ente proprietario. CPT chiede di rivedere il canone, che ad oggi si aggira intorno ai 200.000 €, perché lo ritiene insufficiente per assolvere ai suoi compiti. La sentenza in primo grado ha dato torto alla società, che però è ricorsa in appello. Oltre a ciò CPT ha un credito non riscosso, di circa 2.200.000 €, nei confronti di un'altra società pubblica, la SPT Holding spa, credito per il quale, nel frattempo, i CdA che si sono susseguiti nel corso degli anni non hanno avviato alcuna azione esecutiva sui beni del debitore per riscuotere il credito. Si è pensato infatti di attendere una migliore situazione economica di SPT Holding spa per riscuotere i crediti, senza, però, pianificare tempi e modalità di rientro della somma e senza neppure precostituire un titolo esecutivo. Sotto tale profilo il C.di.A. di una società commerciale da tempo sarebbe stato chiamato a risponderne: non solo: il liquidatore avrebbe già avviato la procedura esecutiva contro il debitore
Sono chiare, dunque, le ragioni per cui è inaccettabile mantenere in vita il CdA, riducendo sin da subito compensi versati per nulla.
A fronte di tutto ciò, al di là delle responsabilità del Consiglio di Amministrazione della società per l’attuale situazione deficitaria, chiediamo a tutti i Comuni che partecipano a CPT di prendere finalmente atto che questa situazione non può essere portata oltre. Siamo stanchi di veder bruciate le risorse pubbliche che potrebbero essere investite in veri servizi per i cittadini Per questo chiediamo che CPT spa venga definitivamente liquidata.
FIRMANDO VI PREGHIAMO DI INDICARE LA LOCALITA', E' IMPORTANTE!
COMPENSI ANNUALI CONSIGLIO di AMMINISTRAZIONE COME VISIBILI NELLA RELAZIONE DI BILANCIO
Presidente C.d.A, Mascetti Alberto: € 16.740,00
Consigliere, Bernardi Federica: nessun compenso 2012 (art. 1 c. 718 LF 2007)
Consigliere, Tresoldi Silvia: € 5.580,00
TABELLA CON ALCUNI COSTI DI SERVIZIO COME VISIBILI NELLA RELAZIONE DI BILANCIO
Consulenza e assistenze legali, tecniche e fiscali: € 25.721
Totale compensi collegio sindacale: € 32.570
Totale compensi amministratori: € 24.998
Servizi di segretariato: € 18.600