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L’associazione ambientalista esprime contrarietà alla realizzazione dell’opera e invita l’amministrazione comunale a bocciare la proposta.
Plauso invece al Comune per la recente decisione di evitare i tagli al trasporto pubblico Como, 19 febbraio 2015 – Il WWF Como si esprime sulla proposta di realizzare un autosilo in Viale Varese, con conseguente abbattimento di una settantina di essenze arboree, chiedendo all’amministrazione comunale di evitare uno scempio ambientale e un danno permanente alla città. A detta infatti del Panda lariano l’opera in esame non solo comporterebbe il sacrificio del pregevole viale alberato, ma altresì il futuro aumento del traffico veicolare privato che la struttura di per sé attirerebbe e del relativo inquinamento atmosferico, senza contare i notevoli disagi che la cittadinanza dovrebbe sopportare per tutta la durata dei lavori.
“Una durata che inoltre risentirebbe delle problematiche relative ai probabili ritrovamenti archeologici che avverrebbero nel corso degli scavi, nonché a quelle concernenti l’ambito idrogeologico, con inevitabile slittamento delle tempistiche previste – sottolinea Pierangelo Piantanida, presidente del WWF Como -, così che il rischio di trovarsi di fronte a un altro cantiere infinito in città è tutt’altro che remoto”.
E questo di fronte a un’opera la cui reale necessità è tutta da dimostrare, a detta del WWF, poiché al cotrario contrasta con le più avvedute teorie urbanistiche e di fluibilità del traffico, che vedono invece collocare tali strutture al di fuori dei centri urbani, ad esso collegati con una funzionale ed efficiente rete di trasporti pubblici.

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di Angelo Orlando - m5s Como

Le nostre piazze, con sempre maggiore frequenza, si ritrovano a dover accogliere un nuovo fenomeno:

l'antagonismo discriminatorio sulla chiave della morale e della sessualità.

Tale rappresentazione vede protagonisti, sia gruppi di destra estrema che distribuiscono volantini e chiedono firme per petizioni "NO GENDER", sia certi attivisti cattolici, che si ritrovano chini su un libro per difendere il loro diritto a poter dissentire sulle libertà altrui.

Cosa è successo per infiammare i loro animi?

Oggi con il termine "GENDER" si definiscono quelle categorie affettive aggiuntive al "maschio" e alla "femmina" ,le cosiddette nuove "variabili sessuali".

A partire dall'anno scorso, il 2014, il dipartimento della Pari Opportunità del Consiglio dei Ministri ha fatto partire la "Strategia nazionale per combattere le discriminazioni sull'orientamento sessuale sull'identità di genere", come da richiesta dell'Unione Europea avvenuta nel lontano 2010: vedi raccomandazione CM/REC (2010) 5 del Comitato dei ministri del Consiglio Europeo

Il nostro paese ormai lo conosciamo e l'adozione di linee guida dalla EU è impresa sempre solerte!!

A dare una piccola spinta in questa direzione al nostro paese e a questa causa, correva l'anno 2013,il suicidio di tre ragazzi "omo" (rispettivamente di 14,15 e 21 anni) portando alla ribalta della cronaca gli effetti della discriminazione contro l'omosessualità.

Questi ragazzi, derisi dai compagni di classe, emarginati e condannati per i propri sentimenti non avevano trovato modo migliore per combattere l'angoscia di esistere e di non poter amare alla luce del sole, poiché fuori dai classici schemi affettivi, che terminare precocemente la propria esistenza.

    Simone, 21 anni, con un salto dal balcone.
    Andrea, 15 anni ,con una corda al collo.
    Roberto, 14anni, giù da un tetto.

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Sabato 7 febbraio è stata concessa per l’ennesima volta una piazza pubblica di Como (via Boldoni) all’associazione di estrema destra Militia, che sappiamo essere apertamente in contrasto con i  principi costituzionali  dell’antifascismo e antirazzismo.
I valori che questa associazione esprime e propaganda sono il culto di Mussolini, il revisionismo storico, l’adorazione verso carnefici nazisti, il pieno disprezzo per il 25 aprile giorno della Liberazione e per i partigiani, lo spregio della convivenza civile e democratica.
La città di Como, unica al mondo ad essere sede del Monumento alla Resistenza europea, subirà un'altra volta questo affronto.
La legge Mancino 205/93 che condanna e punisce tale propaganda, non verrà nuovamente applicata dalla Istituzioni preposte.
Anche in questa occasione, Prefettura e Questura non faranno altro che controllare e vigilare, ma nulla più.

E  mentre questi estremisti di destra saranno in via Boldoni con la medesima mostra sulle foibe esposta gli anni scorsi -che tratterebbe questa complessa e dolorosa vicenda senza contestualizzarne storicamente i fatti, facendo quindi solo un’operazione di revisionismo storico-, a qualche centinaio di metri in Biblioteca comunale si terrà una qualificata iniziativa dell'Anpi in collaborazione con l'Istituto di storia contemporanea proprio sul tema del tormentato confine orientale italiano, con la presenza di emeriti ricercatori e docenti di storia e con il patrocinio del Comune di Como.

Dall’Amministrazione comunale ci obiettano che questi movimenti di estrema destra ottengono gli spazi pubblici in quanto i regolamenti vigenti non lo vietano. Ma allora ci domandiamo e domandiamo: perché non si cambiano queste regole al fine di evitare che ciò accada?
Nella fattispecie, chiediamo con forza  a questa Amministrazione comunale di farsi portatrice di tale modifica, in modo che i soggetti che non si riconoscono nei principi costituzionali dell’antifascismo e dell’antirazzismo non possano più ottenere in futuro spazi e luoghi pubblici.

Anpi sezione di Como "Perugino Perugini"
www.anpisezionecomo.net

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