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Ripropongo le riflessioni che ho svolto ad agosto a margine della relazione dell'Autorità Anticorruzione in merito al "caso paratie" di Como.
La replica tecnica del Comune non è stata ritenuta pertinente dall'ANAC, che oggi rimanda il fascicolo alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Ora la giunta è in serio imbarazzo, perché potrebbe essere chiamata in futuro a rispondere del danno erariale contestato.
Sul piano politico la giunta è in crisi e il centro sinistra, anche se governerà, potrà uscirne solo con un deciso cambiamento: di scelte, di metodo, di competenze. Temo, tuttavia, che il cambiamento in vista sia tutto interno alla logica del PD, cioè sarà un cambio di persone (e già si intravedono quali). Ma la verità è che la crisi attuale è la crisi di un'intera stagione politica e dell'intera giunta (di tutti i partiti coinvolti nell'esperienza), che ha rinunciato a fare della partecipazione il fulcro della propria azione politica. Se il lettore avrà la pazienza di leggere il pezzo, capirà che cosa si debba intendere per partecipazione e perché essa sia indispensabile per il buongoverno.

 

1. Da dove nasce l'ispezione dell'Autorità Nazionale Anticorruzione? Si tratta di un “procedimento di vigilanza” suscitato dal “rilevante incremento” dei costi rispetto al contratto originario decisa dalla giunta Lucini. L'incremento dei costi è di “oltre l'82%”. D'altra parte, risultava “poco conciliabile con la disciplina dei contratti pubblici” l'inserimento nella variante di “una vera e propria riserva sulle opere ancora da eseguire”.

 

2. Queste le cifre in ballo, che riporto dalla relazione ufficiale.

"L'opera è stata finanziata dalla Regione Lombardia in applicazione delle leggi regionali per la difesa del suolo" (legge Valtellina) e in residua parte dal Comune di Como (circa 3 milioni di euro). Le voci principali dell'intervento possono essere riassunte come segue:
- Importo dell'appalto a base di gara euro 12milioni
- Contratto originario euro 11,930 milioni
- Prima variante euro 522mila, oltre oneri della sicurezza 846mila
- Seconda variante, euro 1,347 milioni, oltre oneri di sicurezza 985mila
- Accordo bonario (un primo) di 2,980milioni, oltre interessi legali e moratori fino al soddisfo (non ancora avvenuto)
- Terza variante euro 8,447 milioni, oltre oneri della sicurezza di euro 1,203 milioni
- Primo affidamento diretto pontili circa 500 mila
- Costruzione di un nuovo ponte (pedonale) sul canale di accesso alla darsena "vescovo" a seguito di gare pubblica euro 250mila
- Lodo arbitrale promosso dai progettisti originari a seguito della revoca della direzione dei lavori pari a circa 170 mila.

Il quadro economico complessivo (...) è passato da euro 15,763 milioni nel 2008 a 31,158 milioni nel 2014 con la variante n. 3. L'importo del contratto e del quadro economico sarebbero comunque da intendere come 'provvisori', laddove le opere potrebbero essere rivisitate in dipendenza di eventi osservazioni cui è sottoposta la variate"

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Care amiche e cari amici,
è con gioia che vi presentiamo due libri come buon auspicio per il 2016.
Il primo, “Le Principesse Arcobaleno”, contiene 3 brevi racconti di Marco Rava che valorizzano gli abbracci e il sorriso e sono illustrati con degli acquerelli di Alberto Terzi.
E’ il libro più piccolo di Officina della Narrazione, 10 x 10 cm, e per questo uno dei più graziosi e di buon auspicio.
Il secondo è una Fiaba per tutti, ma soprattutto per gli adulti.
Ha un titolo particolare, “LumaScheggia”. E’ stato scritto e dipinto da Alberto Terzi ed è stato scelto dal Resort di Palinuro, la Baia del Silenzio, come libro dell’anno, che i turisti potranno portarsi a casa da leggere ogni volta che vorranno dedicare un po’ di tempo a se stessi e ai loro sogni e desideri.

Letto all’inizio dell’anno è un invito al cambiamento, all’osare nell’epoca dell’apparente sicurezza.
Gli autori hanno voluto donare 200 copie di questo libro a Stringhe colorate per favorire la formazione dei clown e quelle attività sociali che da anni l’associazione svolge gratuitamente.
E anche per sostenere le spese di trasloco e della sede che ci ha visto in due anni traslocare ben due volte.
Le principesse arcobaleno costano 10 euro e Lumascheggia 13,50.
Chi li acquista tutti e due può averli a soli 20 euro.
Siamo in grado anche di spedirli senza aggiungere costi, oppure potete chiederli o ritirarli a Como in via Ciceri 13.
Con un piccolo gesto potete darci una bella mano.
Vi ringraziamo del Passaparola.
In ogni caso vi inondiamo fin d’ora dei nostri sorrisi per stimolare il vostro buonumore per tutto il 2016.
un abbraccio di Auguri da Stringhe colorate.

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A fine anno si tirano le somme, si fanno i conti.

È ormai assodato, dalla conferenza stampa tenuta proprio in questi minuti dal Sindaco, che ci siano grossi problemi a portare avanti il tanto discusso punto unico di cottura nella scuola di Via Isonzo.
Come ormai di consueto le cose si vengono a sapere di sfroso, consiglieri e commissari devono sempre aspettare di leggerle sui media, invece di poter concretamente dare una mano.
Pare si siano fatti male i conti e l’intervento potrebbe costare molto di più per una qualche dimenticanza progettuale “degli uffici”.

Ora, crediamo sia lecito chiedersi quali uffici. E soprattutto chi siano i responsabili di una tale dimenticanza.

Era sbagliato il progetto preliminare? Per caso è stato consegnato il progetto definitivo – commissionato all’esterno per 43.000€ – e ha evidenziato questa mancanza? Possiamo dunque vedere il progetto?
Quindi ora è necessario prendere una decisione importante, anzi una serie.
Non si fa più il centro unico o si continua perché esigenza inderogabile?
Si continua la progettazione su via Isonzo investendo altre migliaia di euro? Quanti?
Si sposta l’obbiettivo del luogo perché diventato ancor meno conveniente di prima?

Come già dichiarato, e lo ribadisco, capendo l’esigenza e il bisogno, porterei avanti il progetto.
Vista la non economicità, nei termini di un investimento sicuramente molto oneroso e di disagi quasi certi per gli studenti, rinuncerei, però, alla scelta di installarlo in una scuola come quella di via Isonzo.
Già da tempo avrei ricercato un luogo alternativo. Il Comune ha diverse proprietà a disposizione, si potrebbe con quello stesso milione di euro intervenire in altre strutture.

Inoltre proverei anche a trovare una soluzione alla situazione di via Isonzo, struttura ottima ma sottoutilizzata, e ascolterei in tal senso il preside dell’istituto comprensivo di Prestino, Michele Giacci, che più volte ha avuto modo di suggerire il trasferimento della scuola d’infanzia nella struttura che fino ad oggi è stata al centro della rivoluzione.

Luca Ceruti
portavoce Movimento 5 Stelle Como

Buon fine anno

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Cittadini fatevi sentire: appendete alle finestre un lenzuolo NO ALLO SMOG
Solo 13 comuni aderiscono all’appello del Sindaco Pisapia per il blocco del traffico.
E, Regione se ci sei batti un colpo!
Legambiente e Fiab: di fronte all’emergenza servono misure drastiche. I tavoli di concertazione? Andavano fatti
prima
A più di 30 giorni consecutivi di superamento dei limiti di pm10 in questo inizio di inverno, Legambiente e Fiab
rilanciano l’allarme polveri sottili.
Limiti di polveri sottili superati quasi ovunque in Lombardia, con rare eccezioni, e ancora una volta i comuni si rivelano
incapaci di gestire l’emergenza smog.
Di fronte ad un Comune, quello di Milano, che prende provvedimenti seppur non risolutivi, la maggior parte delle
amministrazioni della Città Metropolitana che fanno? Non firmano il Protocollo proposto dalla Città Metropolitana
"Azioni per il miglioramento della qualità dell’aria e il contrasto all’inquinamento atmosferico locale” proposto dalla
Città Metropolitana nè adottano misure significative di contrasto allo smog.
Sono solo 13, infatti, i comuni della Città Metropolitana ad aver sottoscritto il protocollo, aggiornato a novembre scorso
proprio in vista di una possibile emergenza. E gli altri 120, cosa aspettano? Eppure il protocollo indica la via per
affrontare l’emergenza se il Pm10 supera per 10 gg consecutivi il valore limite. Per non parlare poi della latitanza di
Regione Lombardia.
“Siamo felici di vedere la pronta reazione di Regione Lombardia a soli trentadue giorni consecutivi di inquinamento
oltre i limiti! E’ così che si pensa di tutelare la salute dei cittadini? Certo si può sempre sperare che piova, prima o poi! -
dichiarano da Legambiente -. La Regione dispone sia del potere di varare efficaci misure per far fronte all’emergenza
che delle leve per operare interventi strutturali: sul versante della mobilità e del trasporto pubblico è la Regione che
deve decidere se continuare a investire in nuove autostrade o piuttosto su un trasporto pubblico più efficiente e
competitivo, essendo sia l’ente responsabile dei trasferimenti al TPL che il proprietario di Trenord. Per quanto riguarda
il riscaldamento domestico, poi, rimpiangiamo l’epoca in cui Regione Lombardia ebbe il coraggio di mettere al bando
l’olio combustibile: che aspetta a fare altrettanto con il gasolio da riscaldamento che inquina 25 volte più del metano?"
Secondo la presidente regionale di Legambiente Barbara Meggetto, la lotta allo smog dovrebbe marciare di pari
passo con le misure per contrastare il cambiamento climatico, intraprendendo la strada indicata dall’accordo di Parigi
“Milano ha voluto dare un segnale, criticabile e tardivo, ma si tratta comunque di una discesa in campo; buttarla in
caciara, mentre i cittadini continuano a respirare aria insalubre, è un atto di grave irresponsabilità, e significa non
cogliere un’opportunità per intraprendere un sentiero virtuoso di riduzione degli inquinamenti, mobilitando investimenti
sempre più necessari e urgenti che produrrebbero sia benefici per la salute che di riduzione delle emissioni
climalteranti”.

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