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Il 12 luglio sono ripresi a Bruxelles i negoziati tra Stati Uniti e Unione Europea sul trattato TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) e i movimenti, le reti,le associazioni degli agricoltori, i sindacati e le imprese del settore agroalimentare si stanno mobilitando per ricordare che questo progetto non fa gli interessi dei cittadini ma solo di quelli della finanza.
Dopo 3,5 milioni di firme raccolte in Europa, le mobilitazioni nelle capitali europee e l’ultima manifestazione di Roma del 7 maggio sono in molti a volere un rallentamento dei trattati: la Francia ha espresso forti dubbi, la maggioranza dei parlamentari europei è contraria al tribunale privato (ISDS) che decide sulle controversie tra stati e multinazionali, le grandi associazioni di coltivatori e del comparto alimentare sono contrarie alla deregolamentazione del settore, 67 ONG hanno in questi giorni inviato una lettera di protesta al Presidente del Parlamento UE Martin Schultz.

Anche da Como il Comitato Stop TTIP ha deciso di contribuire a questa campagna inviando una cartolina con un breve testo per un appello ad unìgenda positiva; sul commercio e per unìaltra idea di economia e di politica commerciale.

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Buongiorno a tutti,
 
Per completezza e condivisione, vi invio link dove visionare le slide che ieri sera ho cercato di condividere in aula.
 
 
Sperando di fare cosa utile per la discussione e per la valutazione dell'operato, visto che andremo a discuterla e votarla nella seduta di giovedì prossimo, domani, c'è tempo per approfondire.
 
Cordiali saluti
Luca Ceruti

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Como, 1 luglio 2016 - La Cgil nazionale ha depositvato 3.3 milioni di firme per i referendum abrogativi su voucher, licenziamenti e appalti.
Il sindacato lariano ha contribuito a questo risultato con numeri importanti: 26mila firme raccolte in due mesi (6500 per ogni referendum) e 6600 per la Carta dei diritti universali del lavoro. "Siamo molto soddisfatti - spiega il segretario provinciale Giacomo Licata - il risultato è frutto dell'impegno dei militanti e dei delegati, di tutti i dirigenti, funzionari e collaboratori dell'organizzazione".
In un territorio come quello comasco, questi numeri assumono un significato ancora più rilevante: "Il nostro sistema produttivo è fatto prevalentemente da piccole e medie aziende - continua Licata - le firme sono state raccolte con il dialogo e il contatto diretto con i lavoratori attraverso iniziative pubbiche, gazebo nelle piazze e nei mercati. Nei prossimi tre mesi si prosegue con la raccolta per la Carta dei diritti. Il reale obiettivo della nostra campagna per i diritti è fornire a tutte le lavoratrici e i lavoratori di questo paese, a prescindere dalla tipologia contrattuale con cui sono assunti, diritti soggettivi che abbiano valore univarsale. C'è bisogno di diritti nei luoghi di lavoro, che sono cambiati rispetto al passato, non c'è più solo la Fabbrica, sono luoghi di lavoro gli  spazi coworking, gli studi professionali, i centri commerciali".

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Como, 28 giugno 2016 - L’assemblea generale della Cgil di Como ha eletto Giacomo Licata come nuovo segretario provinciale della Cgil di
Como. Prende il posto di Alessandro Tarpini, segretario dal 2009, ora responsabile nazionale dei frontalieri e della regione Alpina.
Nato il 17 agosto 1978 ad Agrigento, Licata è stato fra i fondatori di Sinistra Giovanile ed è sempre stato impegnato nella lotta alla mafia, sulla scorta dell’esempio fornito da Macaluso e Pio La Torre. Dopo aver superato il concorso per diventare insegnante nel 2002, due anni dopo si trasferisce a Como. Nel 2009 è stato il segretario territoriale Flc più giovane in Italia: cinque anni dopo è stato riconfermato. Dal 2014 a oggi è stato segretario organizzativo della Camera del Lavoro di Como.
Nella sua relazione, Licata ha citato il rapporto della Camera di Commercio sulla congiuntura economica del primo trimestre 2016. Per il settore manifatturiero comasco c’è il permanere di una fase negativa: per il quinto trimestre consecutivo la produzione industriale è in calo e in peggioramento (- 3,4%). Le specializzazioni tipiche del comasco (tessile, legno arredo, meccanica) risultano tutte in difficoltà. La flessione è peggiore al diminuire della dimensione d’impresa. Il fatturato totale tiene (+0,3%), grazie alla componente estera. Resta fortunatamente in controtendenza il settore del Turismo il cui trend positivo sembra diventato ormai un dato strutturale. «È sempre più evidente la necessità di un piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile, così come indicato nel Piano del Lavoro. Insomma, è indispensabile un netto cambiamento delle politiche economiche. Mi preoccupa l'affermazione di un modello sociale che non riconosca il Lavoratore come baricentro del rapporto tra crescita economica e tutela della dignità della persona. Sostituita dal termine, apparentemente politically correct, di “collaboratori”. Si tratta di una malcelata ipocrisia, apparentemente banale, ma che appare come un ulteriore tassello di un disegno più ampio che mira a svuotare il lavoratore dalla carica evocativa che il riferimento al termine derivato dal lavoro rappresenta». C’è la vicenda Holcim, che mostra il volto feroce «di un capitalismo che taglia
l'occupazione, chiude gli stabilimenti, delocalizza, e non si preoccupa del destino di 73 famiglie, non trova il modo e si rifiuta
di costruire le condizioni per trovare gli strumenti necessari almeno ad assicurare la tutela delle persone attraverso gli ammortizzatori
sociali».

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