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“Quello di Rovellasca è il secondo, grave episodio legato al traffico illecito di rifiuti in pochi mesi in provincia di Como. Ringraziamo le Forze dell’Ordine grazie alle quali è stato possibile scoperchiare l’ennesimo meccanismo utilizzato da criminali senza scrupoli per arricchirsi ai danni di ambiente e cittadini. La frequenza inquietante con cui questi reati vengono portati alla luce dimostra che la repressione è necessaria e preziosa. Ma questa va unita a una dovuta prevenzione anche da parte di Regione Lombardia alla quale, come Partito Democratico, abbiamo chiesto di incrementare il personale di Arpa con funzioni di controllo. Il ciclo dei rifiuti non può in alcun modo sfuggire a controlli rigorosi.

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La Rsu e le segreterie della Filt Cgil Como e Fit Cisl Laghi hanno immediatamente convocato le assemblee sindacali con i lavoratori e attivato vari tavoli di trattativa con Dhl supply chain.
Venticinque lavoratori diretti di Dhl e circa 25 indiretti della cooperativa e dei magazzini di Dhl a Rovellasca rischiano di perdere il posto di lavoro. "La Giorgio Armani” ha deciso di non proseguire il contratto con Dhl, mettendo così a forte rischio il posto di lavoro complessivamente 50 addetti  e la stabilità delle loro famiglie. La fine del contratto tra Armani e Dhlè previsto a ottobre 2018, contratto già  revocato dall’alta Firma della Moda che cancella senza neanche pesarci due volte circa 11 anni di ottimo e qualitativo lavoro che i svolto. I sindacati hanno avuto più incontri con Dhl: da marzo 2016 l'azienda aveva promesso di attivarsi a trovare nuovi clienti per il sito, ma a oggi registrano un completo fallimento dell’azione commerciale e l’imminente chiusura a ottobre 2018. E le sole soluzioni sino ad oggi registrate sono i prepensionamenti e le attivazioni di licenziamenti collettivi, più una proposta per circa cinque lavoratori di essere riallocati. La Rsu e i sindacati sono stufi di attendere questo conto alla rovescia e inizieranno da subito ad attivarsi con forme di lotta in difesa dei lavoratori affinchè Dhl si impegni a mantenere vivo il sito e garantire il lavoro. I sindacati inoltre rivendicano che, nella peggiore delle ipotesi, Dhl dovrà onorare gli impegni presi in accordi sottoscritti, dove si prevedeva in casi estremi di riallocare i 25 dipendenti diretti in altri sedi e la Cooperativa per il suo personale in raggio di distanza kilometrica ragionevole visto che l’80% del personale sono donne e mamme.

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“Ieri la Commissione Ambiente della Camera ha dato il via libera al decreto ministeriale di riparto delle risorse del “Programma Sperimentale Nazionale di mobilità sostenibile casa – scuola e casa – lavoro” promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio in attuazione del Collegato l'articolo 5 della legge 28 dicembre 2015, n. 221 (cosiddetto “collegato ambientale”), una delle leggi più importanti in campo ambientale approvate in questa Legislatura". Lo rende noto la deputata comasca Chiara Braga che ha seguito da vicino il provvedimento e spiega come il “Il Bando redatto dal Ministero ha messo a disposizione 35 milioni di euro coinvolgendo complessivamente 483 Enti Locali su tutto il territorio nazionale, con 109 progetti ammessi su 114 progetti presentati”.

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Ancora nulla si è mosso. Meno di un mese fa, i lavoratori dei magazzini di Rovellasca e Biandate di Dhl e Coop Media,
in totale 90, hanno ricevuto la comunicazione della decisione di Armani di risolvere il contratto con Dhl. Nei prossimi giorni, Rsu, Filt Cgil e Fit Cisl chiederanno a Dhl di fornire precise e chiare indicazioni sul percorso che intende intraprendere per mantenere il sito di Rovellasca. «Vogliamo massimo e concreto impegno per garantire piena occupazioni agli addetti assunti direttamente e a quelli in appalto – spiega Marco Fontana, segretario provinciale Filt Cgil - Dhl dovrà impegnarsi nell’individuazione di un nuovo committente. Noi chiederemo di riaprire un confronto con Armani per analizzare la possibilità di mantenere le attività nei due magazzini. Inizieremo un percorso di contrattazione e lotta per evitare ai lavoratori di trovarsi senza impiego e privati di un futuro dignitoso». L’80% dell’occupazione è formata da donne: «“Grazie” al Jobs Act e alla deregolamentazione del mercato del lavoro voluta negli ultimi 20 anni – conclude Fontana - chi resta oggi senza impiego è condannato alla precarietà, con contratti a termine, a chiamata o, peggio ancora, voucher. Accanto a questo, c’è l’attuale sistema
pensionistico che ha allungato l’età di pensionamento, in particolare per le donne: si capisce bene, quindi, lo stato d’animo in cui si
trovano gli addetti di Dhl e Coop Media»

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