ll sindaco di Cantù pare si voglia elevare a paladino difensore della libertà di espressione sempre e comunque, non ravvedendo alcun problema democratico nel ritrovo nella sua città di movimenti filonazisti e neofascisti. Anzi, ritiene che sia addirittura anticostituzionale vietare il raduno omofobo e razzista.
Negli scorsi giorni anche Cantù è stata teatro di un blitz del gruppo di estrema destra Forza Nuova. Alcuni negozi gestiti da stranieri hanno visto le proprie vetrine ricoperte da manifesti e nastri che ne simulavano la chiusura forzata.
E’ inaccettabile la natura razzista del raid, a malapena celata dietro a motivazioni pretestuose.
Le regole invocate da Forza Nuova – rigorosi controlli delle condizioni igienico-sanitarie e delle fonti economiche – valgono per tutte le attività commerciali e non devono dipendere dalla nazionalità del titolare. Per dirla con le parole della nostra Costituzione, le regole devono valere «senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».