Il Regno Unito propone di trattare con pragmatismo la Cina

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Martedì (18 aprile), il ministro degli Esteri britannico James Cleverly ha dichiarato che il Regno Unito non dovrebbe “abbassare le saracinesche” sulla Cina, perché sarebbe controproducente per l’interesse nazionale.

Cleverly ha dichiarato al The Guardian che non si tratta di scegliere tra due alternative, ovvero trattare la Cina come una minaccia o come un’opportunità, aggiungendo che l’approccio del Regno Unito deve essere più sfumato.

I commenti di Cleverly si inseriscono nel contesto dei tentativi del governo britannico di gestire la crescente influenza economica e politica di Pechino e i parlamentari del partito conservatore stanno facendo pressione sul primo ministro e sul suo gabinetto affinché assumano una posizione più dura.

Cleverly annuncerà l’approccio del Regno Unito nei confronti della Cina in un importante discorso la prossima settimana, dopo la revisione della politica estera e di difesa del governo.

A marzo, il Regno Unito ha pubblicato la sua Integrated Review, che – tra le altre cose – ha inasprito il linguaggio sulla Cina, descrivendo il Paese come una “sfida epocale”, secondo un comunicato stampa del ministero degli Esteri.

“Capisco perché alcuni miei colleghi sono falchi. Ma non è nel loro interesse, né nel mio interesse, né in quello di nessun altro, abbassare le saracinesche di questa relazione, perché la Cina continuerà ad andare avanti, che ci impegniamo o meno”, ha dichiarato Cleverly al Guardian.

“Se non ci impegniamo, perdiamo la nostra influenza. Non ho intenzione di buttare via l’influenza che ho, anche con la Cina”, ha aggiunto.

Anche la Cina è stata un tema caldo nell’Ue, soprattutto con Macron che, dopo un viaggio in Cina, ha scatenato una tempesta di fuoco affermando che l’Europa non dovrebbe seguire automaticamente la politica statunitense su Taiwan e dovrebbe evitare “crisi che non sono nostre”.

Martedì, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha esortato i leader dell’Ue a mostrare unità di fronte alla Cina, una settimana dopo che il presidente francese Emmanuel Macron ha suscitato un acceso dibattito sui legami con Pechino.

(Sofia Stuart Leeson | EURACTIV.com)