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Biden: Trump e repubblicani una minaccia estremista per la democrazia

Il presidente attacca apertamente il predecessore e il suo movimento populista di destra mentre si avvicinano le cruciali elezioni di Midterm

di Marco Valsania

Biden: "Dietro a Trump una filosofia semi-fascista"

3' di lettura

Joe Biden si toglie i guanti. E dichiara guerra a Donald Trump e ai suoi Maga Republicans, raccolti sotto le bandiere del populismo di destra di Make America Great Again. In 24, succinti e taglienti minuti li ha condannati come “estremisti che non credono nella Costituzione, nel rispetto della legge e della volontà popolare”. Che rifiutano di riconoscere “il risultato di libere elezioni” e che oggi come ieri lavorano per vanificarle. Che “vogliono distruggere la democrazia” e rappresentano, con l’attuale posizione dominante conquistata nel partito repubblicano, una “minaccia alle stesse fondamenta della nostra repubblica” e ai valori del Paese.

Forze oscurantiste

“Le forze Maga sono determinate a far arretrare il Paese – ha detto delineando il rischio di oscurantismo – Determinate a tornare ad un'America dove non esiste diritto di scelta, di privacy, alla contraccezione, a sposare chi si ama”. A queste ha contrapposto la sua visione di America, descritta invece come prospera e più giusta. E ha rivendicato quelli che ha definito come i successi della sua amministrazione in questa direzione, dal sostegno all'economia a una riforma sanitaria che abbassi i costi dei farmaci alla lotta all'affetto serra.

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Parole da Independence Hall

Biden ha effettuato il suo discorso in prima serata, dalla Independence Hall di Philadelphia. Da un luogo cioè carico di simbolismo storico, che vide la nascita delle istituzioni del Paese. Ma anche di valenza politica immediata, in quella Pennsylvania da anni teatro di incerte battaglie elettorali e oggi al centro dello scontro sulle urne di Midterm, per il rinnovo del Congresso a novembre. Biden ha di fatto definito il voto in arrivo, dove è in gioco la maggioranza a Camera e Senato, come una “battaglia per l'anima della nazione”.

La reazione repubblicana

L'impatto che le parole di Biden avranno sull'opinione pubblica, nei prossimi giorni e settimane, resta da verificare. I repubblicani l'hanno subito liquidato come un intervento di partito, più che presidenziale, ostile “a metà del Paese”, a quelle decine di milioni di elettori che hanno sostenuto Trump, ha affermato Ronna McDaniel, responsabile del partito. Il capogruppo repubblicano alla Camera Kevin McCarthy, ancora prima di ascoltare Biden, ha replicato con un discorso da Scranton, sempre in Pennsylvania, nel quale ha accusato “Biden e la sinistra radicale” di esser loro responsabili di un “assalto che smantella la democrazia”, colpevoli di politiche “che feriscono l'anima del Paese”. Biden a Independence Hall è stato anche brevemente interrotto da proteste. I tre principali network televisivi, inoltre, non hanno trasmesso in diretta il suo discorso, limitandone la presa.

Non tutti i repubblicani sono Maga

I Maga Republicans – l'acronimo del movimento ispirato da Trump – per Biden non rappresentano tutti i repubblicani e neppure la loro maggioranza. Una precisazione che ha tenuto a fare, sottolineando di aver potuto e saputo lavorare assieme a repubblicani mainstream, tradizionali. Ma, ha aggiunto, “è indubbio” che oggi gli esponenti Maga “dominano, guidano e intimidano” il partito conservatore statunitense. “Non è possibile essere pro-insurrezione e pro-America”, ha detto riferendosi ai militanti pro-Trump che hanno dato l'assalto al Parlamento il 6 gennaio 2021 per ribaltare le elezioni presidenziali vinte legittimamente da Biden. Nelle ore precedenti aveva già definito il Trumpismo come “semi-fascista”.I Maga, ha continuato, credono solo in due esiti: o vincono le elezioni o le elezioni sono una truffa. “Non permetterò che le elezioni vengano rubate da persone che rifiutano di riconoscere quando perdono”, ha assicurato. Ancora: “Difenderò la nostra democrazia con tutto il mio essere e chiedo a tutti di unirsi a me”.

L’appello contro la violenza

Il Presidente ha lanciato un appello particolarmente accorato contro infondate teorie cospirative anti-democratiche e contro ogni violenza e sopruso in clima di campagna elettorale. I Maga “sposano la rabbia, il caos e vivono all'ombra di menzogne”, ha incalzato. Bisogna “respingere l'uso della violenza quale strumento politico, le cui fiamme sono alimentate” dal movimento Maga. E ha citato le minacce che si sono moltiplicate ancora di recente a scrutatori, funzionari elettorali e forze dell'ordine. “Questo non è ciò che siamo”, ha affermato, e “non è normale”. Poi un avvertimento contro i rischi di ignorare la portata della sfida: “Siamo al cuore una democrazia. Ma la storia ci insegna che la fedeltà cieca a un singolo leader è letale alla democrazia”. Che “non è garantita e va protetta. Occorre unirci in sua difesa indipendentemente dalla nostra ideologia, contro l'estremismo”.

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