«Con un'operazione verità mostriamo i 14 siti distribuiti tra Sud e Nord. Una parte sono vecchi siti e una parte nuovi. Ci sono Monfalcone, Chioggia, San Benedetto del Tronto, Termoli, Brindisi, Palma di Montechiaro, Oristano, Borgo Sabotino». A parlare così è il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli mostrando la mappa in Piazza Venezia a Roma. «Se oggi Calenda e Salvini dicono che questa mappa non è corretta dicano agli italiani dove vogliono realizzare le centrali nucleari. Non si scherza sull'energia» ha poi aggiunto. Secono il piano del centrodestra, fa notare Bonelli, dunque le centrali sono 14 in altrettante località indicate nella “mappa” segreta predisposta da Calenda, Berlusconi, Salvini e Meloni; «È qui che il centro destra vuole mettere le centrali ma non ha il coraggio di dirlo».
Le località individuate per ospitare le centrali nucleari sono: Trino Vercellese, Caorso, Monfalcone, Chioggia, San Benedetto del Tronto, Termoli, Brindisi, Palma di Montechiaro, Scansano Jonico, Garigliano, Borgo Sabotino, Montalto di Castro, Scarlino, Oristano. «Il leader di Azione Italia Viva, Calenda, e della destra Salvini, Berlusconi e Meloni hanno proposto nel loro programma elettorale il ritorno al nucleare - ha osservato Bonelli -. In particolare Calenda ha proposto la costruzione di 7 centrali nucleari da 40 GW totali. Calenda non ha detto due cose: quanto costa il programma nucleare da lui proposto e dove si costruiranno le centrali nucleari».
Lo studio danese
«Come riportato da uno studio della danese Aarhus University sui rischi di progetto delle varie tecnologie per la produzione elettrica, il nucleare è un vero disastro in quanto a costi che lievitano e a ritardi - ha aggiunto -. Dei 180 impianti nucleari censiti dallo studio, per 117,6 GW di potenza, a fronte d'investimenti iniziali per 459 miliardi di dollari si sono avuti sforamenti per 231 miliardi e per 9 centrali su 10 si è speso più di quanto preventivato». «Per la centrale nucleare di Flamanville, in Francia, con reattore terza generazione plus da 1,6 Gw, in costruzione dal 2007 e i cui lavori non sono ancora terminati, i costi sono passati da 3,7 miliardi di euro a 19 miliardi di euro - ha continuato il co-portavoce di Ev -. Nella centrale nucleare di Olkiluoto 3 da 1,6 Gw, in Finlandia, il costo è passato da 3 miliardi di euro a 11 miliardi di euro che non tiene conto degli oneri finanziari. La società Areva è fallita a causa delle perdite economiche del cantiere di OL3 ed è stata riorganizzata con due nuove newco. A Hinkley Point, Inghilterra, sono in costruzione due reattori da 1,6 Gw l'uno, i lavori non sono terminati, ma i costi sono arrivati a 26 miliardi di sterline ovvero 30 miliardi di euro con un aumento del 50% rispetto alle previsioni». Secondo i dati di Bonelli, «il costo medio a consuntivo per 1 Gw di energia nucleare, prendendo a riferimento il costo più basso, è di 7 miliardi di euro. Pertanto il costo a consuntivo per il programma nucleare di Calenda di 40 Gw va da un minimo di 275 miliardi di euro a 400 miliardi. Chi pagherà? in Francia il nucleare è totalmente a carico dello Stato - ha ribadito -. EDF il colosso dell'energia francese che gestisce le centrali nucleari dopo una capitalizzazione in borsa pari a 3,1 miliardi di euro e la nazionalizzazione del restante 16% di azioni pari a 9 miliardi di euro, ha subito nel primo semestre 2022 una delle perdite più pesanti della sua storia, 5,3 miliardi di euro. In Francia su 58 reattori nucleari una buona parte sono ferme a causa della corrosione e della siccità (un reattore da 1 Gw necessità di 1.800.000 litri di acqua al minuto per il raffreddamento)».

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