Milano

Lecco, fa discutere il "tampone sospeso". Il promotore: "Io favorevole al Green Pass, ma difendo i diritti di chi è contrario"

Lecco, fa discutere il "tampone sospeso". Il promotore: "Io favorevole al Green Pass, ma difendo i diritti di chi è contrario"
L'iniziativa sta suscitando un acceso dibattito sul web: la possibilità del tampone sospeso era infatti già stata offerta a Milano dalla Brigata Sanitaria Soccorso Rosso nei primi mesi del 2021, ma all'epoca non c'era ancora per tutti la possibilità di sottoporsi al vaccino anti Covid
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"Un tampone sospeso per non sospendere un diritto": così il lecchese Paolo Trezzi ha lanciato sui social la sua iniziativa, che prevede di lasciare in alcune farmacie di Lecco un fondo solidale a cui dal 15 ottobre - quando entrerà in vigore l'obbligo di green pass nei luoghi di lavoro - potrà accedere chi non vuole vaccinarsi e non ha la disponibilità economica per permettersi continui tamponi. Nata sulla scia del "caffè sospeso" napoletano, la proposta è stata per ora raccolta dalla Farmacia Pontiggia.

 

 

"Se il diritto ha oggi evidentemente un prezzo, quello di un tampone, non è giusto che tutti lo paghino" ha scritto Trezzi presentando l'idea su Facebook, dove ha spiegato che la sua intenzione è quella di andare incontro a chi potrebbe essere costretto a causa dei propri problemi economici a "cedere al ricatto di doversi vaccinare per continuare a lavorare".

Queste persone potranno presentarsi nella farmacia aderente e chiedere di usufruire del tampone sospeso, pagato da Trezzi e da chi vorrà seguirne l'esempio, perché "più saremo a donare, più questo diritto per chi ci andrà dopo di noi sarà vero, reale" spiega nel suo post, aggiungendo che "spero di cuore che altri, vaccinati o no, favorevoli o no al green pass, si aggiungano per difendere un diritto di tutti i cittadini e possano, qui o in autonomia, donare anche loro altri tamponi sospesi".

Per il momento partecipano quattro famiglie di donatori oltre a quella dell'ideatore del tampone sospeso lecchese: "Io ho già lasciato 50 tamponi pagati alla Farmacia Pontiggia. Poi vedremo come si evolverà la situazione - spiega Paolo Trezzi - Si tratta di una scelta sociale a favore dei diritti, che vanno allargati e non ridotti. Adesso c'è formalmente un diritto a non vaccinarsi, ma se rimane solo sulla carta è una presa in giro. L'obiettivo è quello di concretizzarlo anche per chi non può permetterselo".

L'iniziativa sta suscitando un acceso dibattito sul web: la possibilità del tampone sospeso era infatti già stata offerta a Milano dalla Brigata Sanitaria Soccorso Rosso nei primi mesi del 2021, ma all'epoca non c'era ancora per tutti la possibilità di sottoporsi al vaccino anti Covid.

Riproporla oggi sembra essere un modo per garantire una comoda scappatoia ai no vax: "Io devo sobbarcarmi l'onere di vaccinarmi per il mio bene, ma anche per quello collettivo e dovrei pure sobbarcarmi quello di chi se ne sbatte e usufruisce della disponibilità degli altri - sottolinea un'utente del gruppo 'Lecco. Società e politica' - Sono furibonda. Ho un figlio malato oncologico da difendere".

E c'è anche chi spera che "le farmacie quadruplichino le tariffe a chi non ha diritto ai tamponi gratis", perché "sono già gratuiti per chi non può vaccinarsi. E gratuiti significa pagati dallo Stato, cioè da noi, come il vaccino".

Ma Trezzi dichiara che "la mia non è assolutamente una battaglia a favore dei no vax e degli estremisti che abbiamo visto in azione in questi giorni, a cui non voglio in nessun modo essere associato. Io ho avuto il Covid e sono guarito, quindi ho il green pass anche senza aver fatto il vaccino. Non invito a eludere nessun obbligo".

Al promotore dei tamponi sospesi non interessa "il motivo per cui una persona non vuole sottoporsi al vaccino. Mi preme solo che venga tutelato un diritto. Tra i donatori che hanno già aderito all'iniziativa ci sono vaccinati e non, favorevoli e contrari al green pass. Non siamo legati ad alcun partito. La nostra azione ha un valore puramente sociale".

Non manca chi ritiene che quella del tampone sospeso sia "un'ottima idea. Penso sia una tutela per i cittadini fragili e anche per me, che sono immunizzata, se i non vaccinati si fanno il tampone".

Il timore di molti è però che ci sia chi se ne approfitti, usufruendone senza avere problemi economici: "Bello lo spirito, ma il concreto rischio che lo sfrutti qualche furbetto mi frena non poco" si legge in uno dei commenti.

A queste perplessità l'ideatore dell'iniziativa replica che "il rischio c'è, ma sta alla coscienza di ognuno pagare il tampone nel caso in cui se lo possa permettere o usufruire di questo patto di solidarietà tra cittadini. Le farmacie non controlleranno ovviamente la fascia di reddito di nessuno".