20 settembre 2021 - 14:24

Terza dose di vaccino in Lombardia, il calendario: prenotazioni sul sito delle Poste, iniezioni in ospedali, hub e farmacie

Partono il 20 settembre negli ospedali le iniezioni anti-Covid per 150 mila pazienti fragili. La Regione pronta dall’11 ottobre con i richiami per ospiti delle Rsa, over 80 e personale sanitario. Fino a 668 farmacie coinvolte nelle somministrazioni. E si lavora a una campagna solidale anche in Sierra Leone

di Sara Bettoni e Stefania Chiale

Terza dose di vaccino in Lombardia, il calendario: prenotazioni sul sito delle Poste, iniezioni in ospedali, hub e farmacie
shadow

Inizia la Fase 3 della campagna anti-Covid in Lombardia. Quella che prevede la somministrazione di una terza dose, addizionale, alle persone più fragili (gli immunocompromessi) e di una dose di richiamo ad altre categorie di cittadini: gli over 80, gli ospiti delle Rsa e gli operatori sanitari (per ora). «In questa prima giornata sono stati già stati vaccinati con la terza dose 2.500 lombardi trapiantati nelle strutture ospedaliere», ha annunciato il responsabile della campagna vaccinale in Lombardia Guido Bertolaso.

Richiami e booster: le differenze

L’ex capo della Protezione civile ha sottolineato la differenza tra i termini «dose addizionale» e «richiamo» (o «booster»). «La dose addizionale è quella che da oggi viene somministrata agli immunocompromessi: non fanno un richiamo, ma una vera e propria somministrazione di terza dose ad almeno quattro settimane di distanza dalla seconda». Il richiamo invece «sarà somministrato alle altre categorie, a rischio ma non così forte come i primi, a non prima di sei mesi di distanza dalla seconda». Fino alla fine di ottobre si immunizzeranno i 150mila lombardi immunocompromessi: in questa categoria rientrano, tra gli altri, soggetti trapiantati e in attesa di trapianti, pazienti oncologici e oncoematologici in trattamento (negli ultimi sei mesi), immunodeficienze primitive e secondarie a trattamento farmacologico, pazienti con pregressa splenectomia, sindrome da immunodeficienza acquisita. Da metà ottobre la Lombardia è pronta a partire con le altre categorie. Si aspetta l’ok della struttura commissariale per somministrare la dose di richiamo a 80 mila ospiti delle Rsa, 680mila over 80 e 396mila operatori sanitari. La Fase 3 è stata studiata per avere una capacità media di somministrazioni che va dalle 20mila alle 65mila al giorno.

Vaccini Covid terza dose: come prenotare

Per gli immunocompromessi la nuova puntura sarà programmata ad almeno 4 settimane dalla seconda. I pazienti potranno recarsi negli ospedali che li hanno in cura, prenotare tramite il portale di Poste un appuntamento negli hub vaccinali o richiedere la somministrazione a domicilio. Per gli ospiti delle Rsa, come nella prima fase, le iniezioni saranno fatte in struttura. Gli over 80 dovranno prenotarsi sul sito di Poste per accedere ai centri vaccinali, oppure richiedere l’iniezione nelle farmacie, dal medico di famiglia o a domicilio. Hub e ospedali saranno i luoghi di somministrazione per il personale sanitario.

La campagna lombarda: le strutture

Il terzo tempo della profilassi vedrà diminuire l’impegno dei centri vaccinali: passeranno dagli 87 di settembre ai 74 di ottobre, fino ai 49 di novembre. Aumenteranno gli ospedali che si occuperanno della campagna, salendo da 9 a 60. Forte la presenza delle farmacie: dopo la sperimentazione estiva, con 21 presidi, si prevede di coinvolgerne 316 a ottobre e ben 668 a novembre. «Finita questa fase sperimentale, per allargare anche ad altre categorie di persone si potrà anche far intervenire le aziende», ha precisato Bertolaso. Mentre sui medici di medicina generale «si sta lavorando a un protocollo regionale». Anche per la terza fase «ci sarà la presenza dei volontari della Protezione civile», ha detto l’assessore alla Protezione civile Pietro Foroni, ricordando che in questi mesi «negli hub lombardi hanno offerto il loro contributo 15 mila volontari».

Vaccini in Lombardia: i risultati

La Fase 3 della campagna vaccinale arriva in un Regione che vanta numeri da prima della classe a livello internazionale, hanno sottolineato il presidente della Regione Attilio Fontana e la vicepresidente e assessora al Welfare Letizia Moratti. Circa l’87% dei cittadini over 12 ha ricevuto almeno una dose e quasi l’82% la vaccinazione completa. I risultati, spiega il presidente Fontana, si vedono: «La Lombardia è da più di tre mesi in zona bianca e ha i dati di occupazione dei reparti ospedalieri e di incidenza tra i migliori d’Italia». Nello specifico, la vicepresidente Moratti ha ricordato «la percentuale di positività dell’1 rispetto alla media italiana dell’1,7 e il 35,1 di incidenza dei contagi negli ultimi sette giorni ogni 100mila abitanti rispetto alla media italiana del 54,4». Questo, ha detto, «è positivo per la ripresa scolastica e per le attività produttive». La Lombardia è pronta a chiedere l’allentamento di alcune misure anti-contagio, in particolare per il settore della cultura e dello spettacolo. «Insisterò — ha detto Moratti — col governo perché si allentino le posizioni su cinema e teatri». Moratti ha anche ricordato che per raggiungere il massimo di copertura la Regione ha previsto «accesso libero ai centri vaccinali per il personale docente e non docente e per i ragazzi dai 12 ai 19 anni; oltreché per il personale sanitario». Al momento Bertolaso esclude una nuova ondata epidemica. «Ma se dovesse accadere, non ci troveranno impreparati». E azzarda: «Si continua ad essere prudenti, ma mi auguro che a un certo punto si cominci a ragionare sulle mascherine. Forse qualcosa che crea disagio come le mascherine e il distanziamento merita di essere riveduto e corretto, non dico abolito ma magari riorganizzato».

L’impegno in altri Paesi

Forte dei risultati della sua campagna vaccinale la Lombardia sta pensando ad un aiuto verso i Paesi più in difficoltà. «Questo successo ci fa anche riflettere sulle situazioni che in altre parti del mondo si verificano: stiamo ragionando per cercare di mettere a disposizione le nostre capacità e risorse anche a favore di qui popoli che oggi sono in difficoltà dal punto di vista della campagna vaccinale — ha detto Fontana —. La lotta al virus non si può considerare a livello territoriale, bisogna cercare di affrontarlo a livello mondiale». Nello specifico Moratti ha detto che la Lombardia «nei prossimi giorni presenterà un progetto al governo». È il consulente Bertolaso a spiegare che la Regione «è pronta a intervenire e ad attivare una collaborazione con realtà presenti in un territorio come la Sierra Leone: Emergency, il Cuamm, i Salesiani e altri». Toccherà al governo dare l’ok a un’operazione di questo tipo.

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Milano e della Lombardia iscriviti gratis alla newsletter di Corriere Milano. Arriva ogni sabato nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Bastacliccare qui.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT