Il kamikaze dell'Isis-K che lo
scorso 26 agosto si è fatto esplodere all'aeroporto di Kabul,
provocando 170 vittime, tra cui 13 soldati americani, era stato
liberato da una prigione afgana dopo il crollo dell'esecutivo
filo-occidentale di Ashraf Ghani. Lo sostiene lo stesso gruppo
jihadista in una newsletter online, ripresa dalla Bbc. Secondo
questa ricostruzione, "dopo che le forze del precedente governo
sono fuggite", l'attentatore Abdul-Rahman al-Logari e "diversi
suoi fratelli" sono scappati dal carcere e "si sono precipitati
a raggiungere i loro fratelli" dell'Isis-Khorasan per compiere
l'attacco suicida.
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