Kabul, la ragazza con la bandiera che protestava insieme ad altre donne: «Se ho paura? Certo, per i talebani uccidere è nulla»

di Viviana Mazza

Nel giorno dell’indipendenza dell’Afghanistan, il 19 agosto, Crystal Bayat è scesa in piazza a Kabul con altre donne contro i guerriglieri: «Li ho visti sparare su di noi»

desc img

dalla nostra inviata
NEW YORK — Crystal Bayat, 24 anni, è la «ragazza con la bandiera afghana». Ha contribuito a organizzare una piccola e coraggiosa manifestazione a Kabul lo scorso 19 agosto, in occasione della Giornata dell’Indipendenza, ed è una delle sette donne che hanno partecipato. Ha rivelato il suo nome nonostante i rischi. L’abbiamo raggiunta su WhatsApp a Kabul.

Quando hai deciso di opporti ai talebani?
«Quando sono entrati a Kabul ho deciso di prendere posizione contro le loro norme e la loro crudeltà».

Qual è il significato della bandiera afghana per la tua generazione?
«La bandiera nazionale significa orgoglio nazionale. E sventolare questa bandiera significa appoggiare la nostra Costituzione».

Abbiamo visto che ci sono state alcune proteste contro i talebani. Cosa è successo alle persone che sono scese in strada a manifestare?
«Con i miei occhi ho visto i talebani sparare contro di noi. Hanno sparato, ma non ci sono stati feriti. I manifestanti sono stati seguiti dall’intelligence».

I talebani stanno allontanando le donne dai posti di lavoro nei media e in altri settori?
«Non permettono alle donne di andare al lavoro».

Tu, come molti afghani della tua generazione, non hai mai vissuto sotto i talebani. Che cosa significa per te?
«Mia madre mi ha raccontato molte storie dolorose sul periodo in cui i talebani governavano il Paese, quando io ero piccolissima. Mia madre è un medico, ha aiutato molto le donne durante l’era talebana. Io sono cresciuta nel Paese con i cambiamenti avvenuti dopo il 2001. Sono andata a scuola, ho frequentato l’università, ho un master e sto studiando per ottenere un dottorato. Faccio attività politica, sociale, civile, per i diritti umani, e scrivo. Ho cercato di dar voce al mio popolo, alla nuova generazione e specialmente alle donne».

Con quella manifestazione volevate far sentire la vostra voce ai talebani?
«I leader talebani hanno detto ripetutamente che appoggiano i diritti civili e delle donne, ma è avvenuto l’esatto contrario in molti casi. Per questo io ed altre donne siamo andate a far sentire la voce delle cittadine afghane. Abbiamo pensato che bisognava parlare con i talebani: magari erano cambiati oppure potevamo riuscire a convincerli. I loro soldati fissavano come eravamo vestite, ho sentito i loro sguardi abusivi e violenti su di noi, ma ho pensato che non mi avrebbero picchiata in pubblico. Ho parlato con uno di quegli uomini, ma non siamo riusciti a comunicare davvero, ci sono grandi differenze tra le loro dichiarazioni e la loro ideologia. Ho avuto paura di essere seguita. Mi sentivo a disagio, non riuscivo a dormire. È stata la prima volta che ho incontrato i talebani. Tremavo. Il loro atteggiamento, i loro gesti e le loro parole hanno portato via la pace dalla mia mente».

Come hanno reagito i miliziani alla protesta del 19 agosto?
«Ci eravamo recati sulla collina di Wazir Akbar Khan per celebrare la Giornata dell’indipendenza. Abbiamo scelto quel luogo per riunirci e sollevare la bandiera, perché è il luogo dove si trovava la più grande bandiera dell’Afghanistan. Anche se i talebani hanno annunciato che una decisione sulla bandiera verrà presa in seguito, i loro comandanti e i loro soldati non ci hanno permesso di issarla. Non ho ceduto nonostante le loro minacce verbali. Hanno picchiato molte persone, specialmente alcune delle donne con me. Hanno distrutto il cellulare di un giovane. Ho avuto paura perché ho capito che, se avessimo resistito, ci avrebbero sparato. I talebani non sono ancora cambiati. Non credono nelle libertà e nelle richieste della popolazione. Possono uccidere facilmente senza doverne rendere conto. Questa esperienza di due giorni, nel cercare di organizzare proteste contre di loro, è stata amara e dolorosa».

23 agosto 2021 (modifica il 23 agosto 2021 | 08:52)