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I Cinque Stelle: “Como, i dati sulla cementificazione anche peggiori del Milanese. Le proposte”

Il movimento Cinque Stelle comasco si schiera apertamente contro l’eccesso di consumo di suolo, tema salito nuovamente alla ribalta nei giorni scorsi dopo la diffusione dell’ultimo rapporto Ispra.

Nel 2020, la provincia di Como si trova ai vertici della classifica nazionale in rapporto alle dimensioni del territorio e al numero di abitanti: sono state utilizzate circa il 12,2% delle aree vergini naturali.

“Erba il comune più cementificato della provincia di Como nel 2020”. La classifica completa

“Se a prima vista il 12,2% di utilizzo del suolo non sembra un numero allarmante – scrivono in una nota i pentastellati Raffaele Erba, Fabio Aleotti, Ruggero Bruni e Roberto Tagliabue – bisogna riflettere sul fatto che la media nazionale è del 7% e che il nostro territorio comasco è limitato dalla presenza di aree montuose. Basti pensare che in alcune delle nostre aree pianeggianti superiamo anche i livelli milanesi. Per questo serve aiutare il mondo dell’edilizia a cambiare paradigma per evitare che scelte sbagliate divorino le poche zone verdi rimaste nella nostra provincia”.

“Nell’ultimo anno, nonostante la pandemia, la città di Erba è quella dove le nuove costruzioni hanno registrato un incremento maggiore. Ma anche a Como, Cantù e Mariano Comense, le città più grandi della nostra provincia, le cementificazioni avanzano a passo spedito”.

Como e provincia, denuncia Fridays For Future: “Persi 300mila metri quadri di suolo vergine, il cemento divora il verde”

Secondo i consiglieri Cinque Stelle “è arrivato il momento di mettere un freno al consumo di suolo e pensare seriamente a riqualificare le troppe aree dismesse presenti con interventi di recupero improntati sulla sostenibilità ambientale e sulla rigenerazione urbana, sostenuta da incentivi concreti ed efficaci come il Superbonus 110%”.

“Per salvaguardare il verde e il nostro paesaggio è fondamentale intervenire a livello normativo per arginare gli interventi puramente speculativi di chi pensa solo al proprio interesse – concludono – Le cementificazioni selvagge e la trascuratezza della aree dismesse stanno causando danni irreparabili a tutto il nostro territorio. È necessario aiutare il settore a riconvertirsi verso una maggior sostenibilità e per far ciò oltre a semplificare ulteriormente la normativa, serve lavorare per ottenere un’incentivazione fiscale e un forte accesso al credito per chi vuole operare nell’ambito del recupero delle aree dismesse”.

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