Dopo 22 anni

Pride a Como tanti giovanissimi "invadono" il Tempio Voltiano. "Non è possibile che un ragazzo venga preso a sassate per il colore di capelli. Dispiaciuti per l'assenza del sindaco"

"Facciamo sentire la nostra voce con colori, performance, musica e tanta lotta".

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Oggi, venerdì 2 luglio 2021, torna il pride a Como dopo ben 22 anni dall'ultima edizione. Tanti giovanissimi, a partire dalle 15, si sono ritrovati al Tempio Voltiano.

Pride a Como tanti giovanissimi "invadono" il Tempio Voltiano

A parlare ai nostri microfoni Miss Gender, una degli organizzatori.

"Dopo 22 anni siamo voluti tornare a Como, ma in modo diverso. Dal momento che non trovavamo niente che rispecchiasse le nostre ideologie politiche dal punto di vista Queer, abbiamo deciso come studenti e come lavoratori, di andare in piazza a far sentire la nostra voce senza sponsor e in modo indipendente, così da da includere noi stessi e tutti quelli come noi, che non sentono la propria voce rappresentata all'interno dei media, il più possibile, con colori, performance, musica e tanta lotta. Ci saranno interventi politici, così da poter portare il pride a quello che era nel 68, alle sue origini. Una lotta che ci aiuti a liberarci da una società che sta stretta a troppe persone, deve di conseguenza essere distrutta e ricostruita in modo che possa includere tutti".

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Un'immagine del Pride dello scorso anno

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Uno scatto dell'edizione 2021

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Anche la politica in piazza

"Un appuntamento importante dopo 22 anni, un tempo esagerato, ma soprattutto per ribattere le parole di un collega consigliere di Milano, che ha definito questo incontro in una maniera scandalosa. Importante partecipare e valorizzare la parola e gli obiettivi di ciascuno, senza distinzioni di genere e nessuna prevaricazione. Siamo tutti uguali, importante ribadirlo", ha detto il consigliere comunale Fabio Aleotti, del Movimento 5 Stelle. Sulla stessa linea la collega del Gruppo misto, Pierangela Torresani: "La politica deve essere consapevole che ci possono essere scelte diverse, deve lottare per i diritti di tutti, la massima tolleranza e permettere che ciascuno possa esprimere ciò che realmente è. La violenza deve essere combattuta a tutti i livelli".

La carica dei giovani

Sono tanti i giovani che non hanno voluto mancare allo storico appuntamento. "Sono anni che sogno il pride a Como, è bellissimo poter venire qui e vedere la comunità della mia città", racconta una ragazza. Un'altra ribadisce: "Sono qui per supportare la comunità Lgbtq+".

Il via alle danze

Intorno alle 15.30, l'evento si è ufficialmente aperto con musica, interventi e performance.

"Chiediamo che su tutti gli edifici del potere ci sia una bandiera che rappresenti i diritti Queer. Ci dispiace che il sindaco Mario Landriscina non sia intervento malgrado gli atti di violenza contro le persone Queer. Non é possibile che a Como un ragazzo venga preso a sassate per il colore di capelli. Vogliamo una scuola transfemminista che permetta a tutti di sentirsi inclusi. Siamo a favore del Ddl Zan".

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