14 giugno 2021 - 19:36

Caso AstraZeneca, in Lombardia per gli under 60 i richiami dal 17 giugno con altro vaccino

Riceveranno un vaccino a mRNA. I richiami con il vaccino Moderna previsti dal 21 giugno al 30 giugno, circa 80 mila, vengono spostati in avanti di una settimana. Per gli over 60 non cambia nulla: anche la seconda dose con AstraZeneca

di Stefania Chiale

Caso AstraZeneca,  in Lombardia per gli under 60  i richiami     dal 17 giugno con altro vaccino
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C’è una data di partenza dei richiami eterologhi (con vaccino diverso) in Lombardia: giovedì 17 giugno. A partire da quel giorno «verranno effettuati i richiami di AstraZeneca interessati dalla vaccinazione eterologa e sospesi nel periodo 12-16 giugno: si andranno a sommare ai richiami già previsti in quel periodo», comunica una nota della Direzione generale Welfare alla luce delle decisioni prese dagli organi competenti negli ultimi giorni. Parliamo dei richiami per i cittadini under 60 vaccinati in prima dose con AstraZeneca e che ora - secondo l’ultima circolare del Ministero della Salute — dovranno «ricevere la seconda dose con un vaccino a mRNA, ossia Pfizer o Moderna da somministrare a distanza di 8-12 settimane». In questo modo sarà possibile effettuare i richiami nei tempi previsti.

«Allo stesso tempo – prosegue la nota – i richiami con il vaccino Moderna previsti dal 21 giugno al 30 giugno (circa 80.000) vengono spostati in avanti di una settimana. Il richiamo sarà fatto cioè 42 giorni dopo la somministrazione invece degli attuali 35. Il criterio adottato è stato quello di non penalizzare in alcun modo tutti i cittadini lombardi che si erano già prenotati per ricevere la prima dose». Queste decisioni, al momento, sono valide per il mese di giugno.

La sospensione, che ha interessato chi tra i cittadini sotto i 60 anni vaccinati in prima dose con AstraZeneca aveva l’appuntamento per il richiamo tra il 12 e il 16 giugno, è dovuta alla necessità di riprogrammare gli appuntamenti annullati e di rimodulare l’utilizzo delle dosi a disposizione e in consegna dei vaccini Pfizer e Moderna. Ecco i due problemi da risolvere. Primo: la Regione con la campagna vaccinale più ampia d’Italia, che somministra il 94,5% delle dosi consegnate, ha 186.957 under 60 vaccinati solo con prima dose AstraZeneca da richiamare con un vaccino diverso: di questi, considerando il richiamo a 72 giorni, 94.075 hanno l’appuntamento per la seconda dose a partire dal primo luglio, ma ben 92.882 lo hanno a giugno.
La sfida, risolta evidentemente alla luce di questa riprogrammazione, era quella di incastrare nella programmazione questi richiami da fare con Pfizer e Moderna, gli stessi vaccini — secondo problema — usati per tutti gli altri under 60 ancora in attesa della prima dose. In giacenza attualmente ci sono 323 mila dosi Pfizer e 36 mila Moderna; del primo ogni settimana ne arrivano in media 500 mila, del secondo 60 mila.

Sabato la Direzione Welfare ha congelato in due step i richiami per gli under 60 già vaccinati col vaccino anglo-svedese. Il primo a fine mattinata, «in attesa di una nota ufficiale del ministero della Salute e dell’Aifa», spiegando che la circolare ministeriale si basava sul parere del Cts (organo consultivo) mentre la Regione chiedeva anche il documento scientifico dell’Aifa (organo regolatore): «Una volta ottenuto il parere dell’Aifa ho consentito il via libera di Regione Lombardia», ha spiegato domenica la vicepresidente e assessora al Welfare Letizia Moratti. Ma il secondo step è arrivato a parere ottenuto: la Regione ha comunque mantenuto congelati gli appuntamenti «per gli stretti tempi necessari a riorganizzare il programma vaccinale sulla base delle dosi disponibili». Problema ora risolto.

Nulla cambia, invece, per i richiami delle persone over 60 vaccinate in prima dose con Astrazeneca: come da indicazioni del Ministero della Salute e di Aifa per loro il richiamo sarà effettuato con lo stesso vaccino. La Dg Welfare segnala, infine, che «tutte le persone interessate da queste modifiche saranno avvisate con sms» e ricorda «che il vaccino da usare preferibilmente nei soggetti con più di 60 anni è quello a vettore virale (AstraZeneca o Janssen)».

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