Non è vero che l’elettrificazione della Como-Lecco sarebbe un’opera inutile

ASSOCIAZIONE UTENTI DEL TRASPORTO PUBBLICO (UTP LOMBARDIA)

ASSOCIAZIONE TICINESE UTENTI DEL TRASPORTO PUBBLICO (ASTUTI)

COMITATO PENDOLARI COMO-LECCO

COMUNICATO CONGIUNTO

Non è vero che l’elettrificazione della Como-Lecco sarebbe un’opera inutile 

Nelle scorse settimane, sulla stampa e in televisione, è stato dato spazio a diverse voci secondo le quali l’elettrificazione della linea ferroviaria Como-Lecco non solo sarebbe un’opera priva di carattere prioritario, ma addirittura inutile per l’erogazione del servizio di trasporto pubblico; l’intervento più recente è del 3 marzo u.s. a pagina 7 del Corriere di Como, nel quale vengono riportati il parere di un utente e lo stralcio di una recente intervista ad un esperto di trasporti (v. allegato).

In estrema sintesi, queste voci critiche nei confronti del progetto di elettrificazione sostengono che tale intervento sarebbe utile esclusivamente per un eventuale traffico merci, dal momento che, essendo la tratta a binario unico e priva di sufficienti punti di incrocio per i treni, i benefici per i viaggiatori sarebbero quasi nulli e che gli utenti sarebbero inoltre scoraggiati dall’assenza di sottopassaggi e passerelle; inoltre, come afferma Salvatore Bordonaro sul già citato Corriere di Como, vi sarebbe piuttosto la possibilità di potenziare il servizio anche senza elettrificazione impiegando treni bimodali con l’eventualità di far capo ad elettrotreni multi-alimentazione; è stato pure sollevato il sospetto che la Svizzera avrebbe scarso interesse a prolungare le corse Tilo fino ad Erba e Lecco.

Con il presente comunicato le associazioni Utenti del Trasporto Pubblico (UTP-Lombardia), Comitato pendolari Como-Lecco e Associazione ticinese degli utenti del trasporto pubblico (Astuti) intendono ribadire le argomentazioni che le hanno portate a sostenere l’elettrificazione della tratta in questione e a contestare le tesi degli oppositori. 

Innanzitutto, col progetto di elettrificazione è stato anche chiesto un miglioramento dell’infrastruttura, a partire dall’accessibilità delle stazioni e al miglioramento della circolazione ferroviaria. Rete ferroviaria italiana (RFI), nei vari progetti di elettrificazione già realizzati (quali ad esempio la linea Bra-Alba, in Piemonte) ha sempre agito in questo senso, coordinando gli interventi per l’elettrificazione al miglioramento delle stazioni in termine di accessibilità e circolazione. Ci teniamo inoltre a sottolineare come RFI abbia dichiarato un’apertura per un ascolto dei comitati pendolari per lo sviluppo del servizio, in funzione del quale verrà indirizzato il lavoro di elettrificazione e potenziamento dell’infrastruttura.

Si è letto che l’elettrificazione favorirebbe solo il traffico merci: non c’è menzogna più grande. Innanzitutto, tutte le fabbriche che erano raccordate alla linea Como-Lecco non hanno più il raccordo oppure sono chiuse (come la cementeria di Merone) e, nel caso in cui qualcuno ipotizzi treni diretti allo scalo di Lecco Maggianico, occorre sottolineare che i treni merci dalla Svizzera per Lecco Maggianico oggi percorrono già l’itinerario migliore, cioè via Seregno-Carnate, passando dalla galleria del Monte Olimpino 2 (saltando quindi Como). L’ipotetico percorso via Merone-Molteno invece richiederebbe ai treni di fare la rampa da Como ad Albate (tratto di binario con pendenza elevata che, per i treni merci significa molto spesso dover utilizzare due locomotori al posto di uno solo), impegnando la stazione di Como S. Giovanni (che ha già un elevato traffico di treni viaggiatori). A tutto questo si aggiunge poi un altro elemento determinante: lo scalo merci di Lecco Maggianico, infatti si trova prima di Lecco, sulla linea proveniente da Bergamo/Carnate, e, per un treno proveniente da Como/Molteno è necessario, pertanto, invertire la marcia; questa operazione è molto laboriosa (richiede lo sgancio del locomotore e il passaggio del locomotore in testa) e occupa molta capacità alla stazione di Lecco, che di capacità residua non ne ha quasi più. 

Quanto all’alimentazione dei convogli si sottolinea ancora una volta, come l’utilizzo di treni bimodali o a idrogeno non sia compatibile con l’estensione dei servizi di Tilo SA (Ticino-Lombardia) esistenti.  Questa pare essere l’ipotesi più probabile per lo sviluppo della linea visto che già oggi Tilo garantisce il servizio delle linee transfrontaliere RE80 (Locarno-Chiasso-Milano), S10 (Bellinzona-Como), ed S40 (Varese-Como). Va ricordato, a questo proposito, che Tilo SA non è una società unicamente svizzera, ma alla stessa partecipano pure Regione Lombardia e Trenord. Per poter catturare utenza è di fondamentale importanza estendere gli attuali servizi Tilo e non creare un servizio “doppione” nel tratto Albate-Mendrisio, che prosegue solo per qualche chilometro in territorio elvetico. L’approccio di estensione dei servizi Tilo inoltre è quello economicamente più sostenibile perché, con pochi treni in più (2 o 3) è possibile raggiungere Erba e Molteno (o Lecco, con la fase 2), collegandole direttamente a tutto il Ticino e non solo al basso Mendrisiotto.

Al contrario, volendo usare treni ibridi o a idrogeno, bisognerebbe comprarne in numero maggiore anche solo per poter raggiungere Mendrisio, numero che poi sale ulteriormente se si vuole raggiungere Locarno o Bellinzona. Per di più, l’infrastruttura ferroviaria ha delle regole d’accesso e prima di poter far circolare un treno nuovo sono necessarie omologazioni che richiedono tempo. Infine, avendo treni diversi, si perdono tutte le sinergie e le economie di scala garantite dall’utilizzo di un solo tipo di materiale.

In parole più semplici, con l’elettrificazione si ottiene il prolungamento delle linee suburbane e RegioExpress dal Ticino con pochi treni in più e più sostenibili per l’impresa ferroviaria. 

Al contrario, senza elettrificazione per avere lo stesso servizio occorre un acquisto di molti più treni ibridi, costi di gestione più alti e ostacoli burocratici. 

L’interesse degli utenti non è avere il servizio di oggi (un treno ogni ora con buchi di 5 ore al mattino e con rotture di carico a Como, Merone e Molteno), effettuato con treni “moderni” o “più belli” o “più ecologici”, ma è quello di avere un servizio diretto, veloce e frequente da Erba e Lecco a tutto il Canton Ticino.

Infine, si sottolinea come le autorità svizzere siano più che favorevoli al progetto di elettrificazione ed estensione delle linee Tilo verso l’alta Brianza e Lecco, così come dimostrato nella lettera trasmessa recentemente all’Associazione ticinese utenti del trasporto pubblico (Astuti) dal Consigliere di Stato e ministro dei trasporti del Canton Ticino Claudio Zali. Nella stessa, datata 28 dicembre, si richiama l’intesa sottoscritta da Canton Ticino e Regione Lombardia nel 2011 per lo sviluppo del servizio ferroviario transfrontaliero, accordo che inseriva tra i suoi obiettivi l’estensione dei collegamenti S40 fino a Lecco, quale completamento della rete ferroviaria transfrontaliera. 

Allegati:

  • Corriere di Como del 03.03.2021

Lettera del Consigliere di Stato Claudio Zali ad Astuti del 28.12.2020

16 marzo 2021

Per l’Associazione Utenti del Trasporto Pubblico – Lombardia (UTP – Lombardia):  Marco Longoni

Per il Comitato pendolari Como-Lecco: Giovanni Galimberti

Per l’Associazione ticinese utenti del trasporto pubblico (Astuti): Il segretario Edy Bernasconi