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La zona arancione nazionale, Codogno un anno dopo e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di sabato 20 febbraio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30.  Riuniti stasera i presidenti delle regioni: per combattere l’epidemia tutti chiedono almeno un mese in zona arancione. E la Lega si divide: Salvini vuole aprire, gli altri governatori del suo partito invece no. In Lombardia le vaccinazioni sono “più facili” nei comuni di centrodestra? Continuano le manifestazioni per il rapper spagnolo in carcere per le sue canzoni. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Salvini prova (di nuovo) a fare opposizione dall’interno

(di Luigi Ambrosio)

Matteo Salvini sta già dando segni di volere usare col nuovo governo di cui fa parte la stessa strategia che usava quando era al governo con i 5 Stelle: attaccarlo dall’interno, per piegarlo alla sua volontà. Fare opposizione dall’interno, attaccare sui temi che gli stanno a cuore. Lo ha fatto a giuramento appena concluso, sulla questione piste da sci. Ora rilancia sulle misure anti covid dicendo un preventivo No alla zona arancione nazionale e al divieto di spostamento tra regioni.
Ma stavolta potrebbe andargli male e non per qualche alleato che trovi il coraggio di contrastarlo. Potrebbe andargli male perché anche le regioni del nord, a eccezione della Liguria, sono per il colore unico nazionale e quindi per un arancione per tutti per qualche settimana. Se la conferenza delle regioni confermerà questo orientamento sarà una smentita di Salvini, firmata Fontana e Zaia.

Codogno, un anno dopo il primo caso accertato

(di Luca Parena)

Il mercatino dell’antiquariato frequentato come non succedeva da tempo, la gente seduta al tavolino di un bar o che chiacchiera per le vie strette del centro. Un anno dopo il primo caso accertato di Covid, a Codogno si percepisce il desiderio di un po’ di normalità. Qui però guardare avanti è più faticoso che altrove. Non solo perché le varianti stanno complicando un’altra volta le cose, ma anche perché il ricordo di quanto accadeva un anno fa, proprio in queste ore, non si cancella.



Per due settimane i militari hanno confinato un perimetro di undici Comuni della bassa lodigiana. Inutile il tentativo di circoscrivere un contagio che era già ovunque. Emilia, da ventotto anni nella Croce Rossa di Codogno, non dimentica quelle notti di servizio.

Il ricordo prende forma materiale e si fa simbolo. Domani sarà inaugurato il memoriale delle vittime del Covid e avrà la sua casa in un giardino, proprio all’interno della sede della Croce Rossa. Un modo per guardare avanti, grazie o nonostante quello che è stato.

Astrazeneca taglia le forniture

Dopo i ritardi di Pfizer e Moderna, oggi Astrazeneca ha annunciato un taglio delle forniture di vaccini per diverse regioni italiane. Nel complesso – facendo la media – il taglio si aggirerebbe attorno al 15 per cento. L’Assessore alla Salute del Lazio Alessio D’Amato ha già detto che alla sua regione arriveranno 9mila dosi in meno. La questione viene affrontata nella conferenza delle regioni in corso proprio in queste ore. Intanto l’Ema, l’autorità europea che approva i vaccini, ha fatto sapere che pubblicherà presto nuove linee guida per i vaccini anti varianti: saranno sufficienti studi su un numero inferiore di soggetti vaccinati per ottenere il via libera.


La denuncia del sindaco di Bollate: “Disparità di trattamento con Cologno sui vaccini”

(di Lorenza Ghidini)

Il sindaco di Bollate, uno dei comuni dell’hinterland milanese che è in zona rossa per via della variante inglese, ha denunciato pubblicamente una disparità di trattamento da parte di Regione Lombardia rispetto al suo omologo di Cologno Monzese, a proposito delle vaccinazioni ai cittadini over 80. E’ lo stesso sindaco, Francesco Vassallo, a raccontarci cosa è successo.



Continuano le proteste in sostegno del rapper arrestato in Spagna

In Spagna continuano per il quinto giorno consecutivo le proteste per chiedere la liberazione di Pablo Hasel, il rapper catalano arrestato per i testi controversi delle sue canzoni. Questa notte altre quattro persone sono state arrestate durante le manifestazioni, due a Barcellona e due a Girona. Gli scontri hanno portato nuove tensioni all’interno della coalizione di governo guidata da Pedro Sánchez del Partito Socialista. Il vicepremier Pablo Iglesias ha manifestato il proprio supporto ai giovani antifascisti, mentre il presidente del consiglio Sanchez, ha condannato “ogni forma di violenza”. Oggi a Milano il collettivo Kasciavit ha organizzato un presidio di solidarietà all’Arco della Pace. Tra gli organizzatori, abbiamo sentito Cecilia Galimberti.



E’ morto l’ex calciatore Mauro Bellugi

(di Claudio Agostoni)

E’ morto l’ex calciatore Mauro Bellugi. L’ex difensore dell’Inter aveva subito l’amputazione delle gambe lo scorso dicembre, per via di una trombosi dovuta al Covid. Questa notte è morto all’ospedale di Niguarda in seguito a un’infezione.



L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Sono 14.931 i nuovi casi e 251 le vittime nelle ultime 24 ore. I casi totali sono 2.795.796 dall’inizio della pandemia, mentre il numero di persone decedute in totale arriva oggi a 95.486. Secondo gli ultimi dati diffusi nel pomeriggio del 20 febbraio, i pazienti dimessi nelle ultime 24 ore sono stati 12.488 e il totale delle persone uscite dagli ospedali sale quindi a 2.315.687. I tamponi nell’ultimo giorno sono stati 306.078: il totale dei tamponi sale a 37.807.953 di cui 4.207.75 processati con test antigenico rapido e 33.600.200 con test molecolare.





Andrà tutto bene

Un podcast originale di Radio Popolare

Smarrimento, paura, speranza. Sono tanti e contraddittori i sentimenti vissuti in un anno di Covid, da Codogno, passando per la Cina, le code ai supermercati, gli scioperi, i balconi, le bare, i dati, le mascherine, la distanza. Abbiamo condensato il tutto in un racconto, in cinque puntate, per portarvi dalle nostre frequenze nelle case, corsie, strade e palazzi di tutto ciò che comunque abbiamo vissuto.

Ascolta la prima puntata: Il piano inclinato

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