Politica

Sanità

Calabria, tre dimissioni in 10 giorni. Strada: "Accordo Emergency-Protezione Civile". Spirlì: "Devono passare sul mio cadavere"

Gino Strada 
Anche l'ex rettore dell'Università La Sapienza, Gaudio, lascia l'incarico da commissario dopo Cotticelli e Zuccatelli. Speranza: "Strada commissario? In corso valutazioni". Bonafede: "Basta passi falsi". E sul fronte dei dati oggi nella regione è record di contagi: 680 nuovi positivi e 7 decessi
4 minuti di lettura
Tutto da rifare. Non c'è pace per la sanità calabrese. Appena nominato dal governo, Eugenio Gaudio, ex rettore dell'Università "Sapienza", ha deciso di rinunciare all'incarico di commissario straordinario alla sanità calabrese. "Motivi personali e familiari me lo impediscono", ha spiegato. In circa dieci giorni, Gaudio è il terzo commissario a saltare. E ora arriva l'altolà al governo del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì: "Basta commissari", tuona. "La nomina di Gino Strada - avverte - non arriva perchè dovranno passare sul mio corpo". Strada, dal canto suo, precisa: "Situazione difficile, non scadiamo nel grottesco". E sull'impasse che si è venuta a creare interviene il ministro della Salute. Poi, in serata, Strada annuncia: "Oggi pomeriggio abbiamo definito un accordo di collaborazione tra Emergency e Protezione civile per contribuire concretamente a rispondere all'emergenza sanitaria in Calabria. "Con Strada - ha spiegato Roberto Speranza a 'Cartabianca' - ci sono state nelle ultime ore delle interlocuzioni importanti e io credo che il suo contributo sarà sicuramente importante per questa sfida in Calabria".





Tranchant il ministro della Giustizia. "Il tempo è scaduto - dichiara Alfonso Bonafede - in un momento delicato come quello attuale, la Calabria deve poter contare quanto prima sulle migliori energie e professionalità in circolazione". A questo punto, aggiunge, "occorre procedere senza ulteriori passi falsi, iniziando innanzitutto dal definire i compiti di chi, come Strada, ha manifestato la propria disponibilità a dare una mano con passione e competenza". Al caos della nomina del nuovo commissario si somma l'emergenza sanitaria. Oggi è record di contagi in Calabria. Le persone risultate positive al coronavirus sono 680 in più rispetto a ieri. E i decessi dall'inizio dell'emergenza sono 187 (+7 rispetto alla giornata di lunedì).
 

Salvini: "E ora se ne vada Speranza"

"Via Cotticelli, via Zuccatelli, ora via Gaudio. Attendiamo se ne vada Speranza", attacca il leader della Lega Matteo Salvini. E poi propone a Conte: "Nomini come commissario Pellegrino Mancini, responsabile regionale per i trapianti e con un master in economia sanitaria. Non andiamo a cercare nell'altra parte del mondo quello che abbiamo in casa".
 

Spirlì: "Strada? Dovranno passare su mio corpo"

"Qui non c'è da fare nomine, c'è da gestire la sanità. Basta ispettori governativi ne abbiamo le scatole piene. Non arriva la nomina di Strada perché dovranno passare sul mio corpo per fare le nomine, non abbiamo più bisogno di commissari". A dirlo il presidente della Regione Calabria Nino Spirlì a La Zanzara su Radio 24. "Se arriva Strada - ha poi aggiunto - ne prendiamo atto, dopo il tris facciamo poker". "La Calabria - ha poi detto Spirlì - non è l'Afghanistan, è una regione dell'Italia e come tutte le altre regioni ha il diritto di governarsi come si governano tutte le altre. Non abbiamo bisogno di missionari di nessun tipo". Quando alla scelta di Gaudio ha concluso, "problemi suoi, Catanzaro è una città bella, ci vivono persone eleganti, civili, e oneste".
 

Strada: "Non scadiamo nel grottesco"

E il fondatore di Emergency, indicato ieri dal governo a lavorare con una delega speciale insieme a Gaudio, sui social precisa:



Gaudio: sotto inchiesta in Sicilia

Eugenio Gaudio, l'ex rettore della Sapienza dal 20 aprile 2020, è anche consigliere del ministro dell'Università e della Ricerca per la formazione nell'area sanitaria e per i rapporti con il Servizio sanitario nazionale. In Sicilia è sotto inchiesta per turbativa nei concorsi dell'Università di Catania. Le indagini sono state avviate dalla procura nel 2019. In merito a questa vicenda, l'ex rettore ha chiesto di essere interrogato dai pm di Catania e ha esposto la sua difesa. Argomentazioni che hanno convinto la procura diretta da Carmelo Zuccaro: la posizione di Gaudio è stata stralciata mettendola sul binario della richiesta di archiviazione.


Le reazioni del mondo della politica

Ora la notizia della sua rinuncia scatena il mondo della politica. Per Barbara Lezzi, senatrice M5S, la rinuncia di Gaudio, "è una buona notizia ma, ora, non c'è davvero spazio per ulteriori balletti e teatrini perché c'è una regione intera con profonde difficoltà che aspetta una decisione su un nome autorevole e coraggioso - scrive su Facebook - Nicola Morra, Bianca Laura Granato, Silvana Abate, Margherita Corrado e Giuseppe Auddino, tutti miei colleghi calabresi in Senato, convergono sul nome di Gino Strada, sulla sua libertà da ogni partito, sulle sue competenze e sulla sua rettitudine.




I ministri Speranza e Gualtieri spieghino le ragioni per cui queste qualità non vanno bene oppure gli diano immediatamente l'incarico. La Calabria non ha tempo da perdere". Secondo il ministro Francesco Boccia, invece, "Gino Strada ed Emergency sono stati trascinati in maniera poco opportuna in questo dibattito. Emergency è un patrimonio nazionale. C'è un confronto continuo e speriamo possano darci una mano ma questo non c'entra nulla con la gestione del bilancio della sanità calabrese", spiega a Tagadà su La7.


Michaela Biancofiore, parlamentare Fi e membro del coordinamento di Presidenza, chiede "se prima di nominarlo il ministro Speranza o il presidente Conte avessero avvertito il commissario ad acta alla sanità calabrese, dell'incarico che avrebbe ricoperto. Perché sembra di stare a scherzi a parte, ma qui non c'è proprio nulla da ridere. Non posso pensare infatti che una personalità come quella del Rettore



La protesta dei sindaci calabresi

Protestano i sindaci delle città calabresi che giovedì saranno a Roma "per richiedere in maniera netta sia la cessazione del commissariamento che l'azzeramento del debito sanitario. Quanto sta accadendo in questi giorni con dimissioni, nomine e rinunce conferma ancora di più che occorre finalmente voltare pagina e restituire alla Calabria il governo della sanità", dice il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro. A spiegare la posizione di Gaudio è suo fratello Roberto: "La notizia è certamente vera, perché mio fratello già ieri si era riservato di decidere. Poi la sua nomina è stata data per certa ma in realtà lui non aveva accettato. Noi avevamo dei dubbi perché per mio fratello significava lasciare la sua vita a Roma e trasferirsi qui in Calabria".


Tre commissari in dieci giorni

Il caos è esploso lo scorso 7 novembre, quando al generale Saverio Cotticelli, nominato poche ore prima, arriva l'invito a dimettersi dopo un'apparizione televisiva in cui dimostra di sapere poco o nulla del settore che avrebbe dovuto governare. Ai microfoni della trasmissione di Rai3 Titolo V, il generale afferma che i numeri della Calabria non fossero così preoccupanti da inserirla tra le regioni 'rosse', pur non avendo neanche idea dei reali posti di terapia intensiva presenti negli ospedali della regione. Ma il "capo d'accusa" più grave a carico del generale è l'evidente gaffe sul piano Covid, di cui ha "scoperto" di essere responsabile solo rispondendo alle domande del giornalista.




Cotticelli è così costretto a dimettersi, ma il "licenziamento" gli era stato comunicato direttamente dal premier Giuseppe Conte. "Il commissario per la sanità in Calabria Saverio Cotticelli va sostituito con effetto immediato", aveva detto il presidente del Consiglio. Dopo poche ore arriva il nuovo nome: è quello di Giuseppe Zuccatelli come responsabile della Sanità. Ma finisce subito al centro delle polemiche per un video in cui sostiene che le mascherine servono poco o nulla, contro il Covid-19 basta fare un po' di distanziamento perché "per beccarti il virus, se io fossi positivo, dovresti baciarmi per 15 minuti con la lingua in bocca altrimenti non te lo becchi". Ma il neo-commissario si difende dalle accuse: "Le mie affermazioni sono state estrapolate da una conversazione privata. La mascherina serve". Le proteste sono immediate.




E così anche l'incarico di Zuccatelli ha vita breve. Su richiesta del ministro Speranzadà le dimissioni e arrivano le nuove nomine per la sanità calabrese: il terzo commissario alla sanità della Regione Calabria è il cosentino Gaudio: anche lui rinuncia poco dopo essere stato designato.
I commenti dei lettori